Il dente avvelenato

L’altro giorno sono sull’autobus e ci sono davanti a me due ragazzini sui 15/16 anni. Siamo fermi e non ripartiamo perchè è il primo del mese [Beh? Mia mamma usa l’altro giorno come arco temporale che va da tre anni fa a l’altroieri. Più che un vezzo, una tradizione familiare consolidata.] e una ragazza ha dimenticato di rinnovare l’abbonamento, ma se ne ricorda solo quando l’autista glielo fa notare. La fissamo tutti e lei scende, visibilmente imbarazzata. Vabbé, capita. Il ragazzino che ho davanti sbotta: “Ma guarda ‘sta imbranata! Ma come si fa? Io non lo so…“. La ragazza che è con lui è più comprensiva: “Mi stavo dimenticando anch’io, oggi! Non è tanto strano, eh? A te non capita mai?” e lui, tranquillamente: “No. Me lo fa sempre mia mamma due giorni prima.” Ah. Quindi quella è imbranata perchè si è dimenticata di fare una cosa che tu non sai fare da solo e che deve fare tua madre per te? Vabbé, sei di una logicità inoppugnabile. Anzi, disarmante.

Dopo qualche minuto passiamo per il centro e ci sono delle persone ferme in piazza. Quando ripartiamo, sento il ragazzino di prima che se ne esce con: “Guarda ‘sti fro*i di mer*a! Sono dappertutto!!” Mi stupisco. Primo perchè capire l’orientamento sessuale di una persona solo guardandola fa di lui come minimo uno degli X-men oppure è stato morso da una Drag Queen radiottiva; secondo perchè temo per un secondo di aver preso l’autobus del Family Day e mi sento cretina perchè avrei dovuto capirlo dai 200 passeggeri (secondo la Questura, 25). La ragazza che è con lui gli fa notare: “Sono Scozzesi con il kilt, co*lione!“. Mi volto e vedo due uomini enormi, non molto alti, ma con due braccia come le mie cosce (che non è poco), con il kilt (vedi foto esplicative, che comunque non rendono l’idea). Siccome tuttavia il ragazzino non ha idea di cosa sia un kilt (scozzese o irlandese), continua testardo: “Vestiti cosi’ sembrano fro*i e basta!!“.  Come parlare con la propria flora intestinale. Lei a questo punto è esasperata: “Ma li hai visti??? Va giù a dirglielo, dai! Vai a dirglielo in faccia, che ti fan saltare tutti i denti!!“. E qui ti dispiace non avere il freno di emergenza come nei treni perchè ci sarebbe stato benissimo.

Morale: A meno che non vogliate diventare ricchi con la Fatina dei Dentini [Nella foto nella (rassicurante) versione simile al drago di Komodo. Lo so, per alcuni sarebbe un topino a portarsi via i denti da sotto il cuscino. Ora, capisco che forse sia un riferimento alle condizioni igienico-sanitarie dei secoli scorsi, ma che un topo ravani sotto il mio cuscino mentre dormo, mi fa schifo. Immaginate la stessa storia con gli scarafaggi o i ragni. Chi avrebbe dormito?? Comunque, secondo la leggenda più acceditata, il topino sarebbe specializzato in dentini da latte e quindi sospetto che sia della stessa famiglia di quelli del Parmareggio.], è meglio che ricordiate che: lingua lunga, denti a rischio.

Errori di ricerca / Coniugi Depp

Oggi vince il premio (che ho appena istituito) come peggiore ricerca mai fatta su Google, questa frase:

facebook che brutto matrimonio quello tra johnny depp amber heard sembra finto

Analizziamola brevemente:

  1. Chiunque l’abbia scritto si è rivolto a Facebook come se fosse una persona. Una cosa tipo. “Senti, Mario, ma hai visto il matrimonio di Valerio e Antonella? Che schifo! Sembrava finto! Tu che ne dici?“. Aiutiamo queste persone a uscire da questo facile errore perchè è un attimo scambiare un Social Network per un tuo amico. A me è successo l’altro giorno con il muro del salotto. Ci ho conversato per un paio di ore finchè non ha cominciato a produrre una strana condensa e mi son detta che doveva essere il suo modo per farmi smettere. Far piangere i muri dalla disperazione, non è da tutti. In ogni caso, finchè non vedo delle scritte strane, direi che sono a posto (foto: The Simpson_The Shinning_ep.6.VI).
  2. Viene dato un giudizio sul matrimonio di due persone, che non conosce personalmente. Se le conoscesse davvero, sarebbe piuttosto grave e consiglierei ai coniugi Deep di fare un’accurata selezione dei propri conoscenti.
  3. L’invidia trasuda ovunque: vorrebbe essere al posto di uno dei due. O di entrambi.

Cosa spinge una persona dotata di un minimo di intelligenza a scrivere una ricerca del genere? Cosa spera di trovare? Cerca davvero qualcosa o vuol solo passare il tempo? Ci sono mille altri modi, eh? Contare le piastrelle del bagno, per dirne uno. Ma soprattutto: perchè quest’individuo finisce sul mio blogghino complimentoso? Vabbé, ne parlero’ con il muro. Vediamo cosa ne pensa.

Haters?

Non so se siano proprio haters, visto che son cose tutto sommato educate, senza spargimento di sangue e insulti gratuiti. Volevo comunque darmi un tono e quindi lo ripropongo. 2016-03-07 15_23_18-Se i quadri potessero parlareVedo questo post sulla pagina Facebook “Se i quadri potessero parlare” (foto) e decido di scrivere un commento (foto, fare click per ingrandire). Non che io pensassi di aver scritto qualcosa di esilarante, ma speravo fosse almeno comprensibile. Mi viene quindi commentato il commento.2016-03-08 20_37_10-Se i quadri potessero parlare

Prima mi risponde una Lady, preoccupata che in casa mia sia finita la carta igienica. Ratman_Water_Finiti_ConigliLa vorrei tranquillizzare: come Ratman (nella foto la vignetta del famoso fumetto Ratman, scritto da Leonardo Ortolani, che potrebbe scoprire per errore che ho riprodotto una sua vignetta, che ho trovato su un altro sito. Insomma: io andrei alla radice del problema, che non sono io.), ho una scatola con i conigli, che allevo in caso di emergenza. Ammettiamolo: sono una comodità. E se vi preoccupa la questione igienica, sappiate che li sterilizzo sempre, prima di usarli. Dopo quello che ho appena detto, sfido chiunque a credere che le zampe di coniglio portino fortuna. A loro, no.

In seconda istanza, compare l’esperta di arazzi da tavolo. Io son specializzata in quadri da divano e mosaici ricamati all’uncinetto con inserti in macramè, quindi ammetto la mia ignoranza in materia.*  Infine, arriva la terza. Quella che sbaglia i verbi e la punteggiatura, ti fa sapere che esistono tovaglie con le frange e il disegno etnico (?!), disquisisce sulla assenza / presenza del pelo (avevo dato l’idea che la cosa fosse fondamentale?), mi tedia con l’immancabile storia del parente (la nonna metteva il “tappeto da tavolo”. Vabbé. Mio cugino invece è entrato dal tappezziere, è sparito per tre giorni e l’hanno ritrovato in un fosso bendato come una mummia, che gli mancava un rene. Poi l’han trovato anche quello là vicino: era in un vaso canopico.) e infine mi equipara un arazzo a una tovaglia di plastica.

Voi direte: “Ma dove sono le tue risposte?” Non ci sono. Mi facevano paura. Erano in tre. E armate di tastiera. Poi vuoi mettere fare un post tutto per loro? Gli haters vanno coltivati. E potati al momento giusto.

* Siccome ad un certo punto un dubbio mi è venuto, ho cercato informazioni e pare che per coprire un tavolo si possano usare [fonte: Enciclopedia Treccani]: tovaglia, mollettone, cerata, tovagliette americane, runner, etc., ma non arazzi. Di solito [poi uno con il suo arazzo fa quello che vuole, eh? Se lo può mettere anche nella doccia come tappetino anti-scivolo o sulla scrivania con il mouse o in palestra per farci yoga o in entrata per pulirsi le scarpe o come copri-water o per avvolgerci i cadaveri. Son decisioni personali e ognuno agisce secondo coscienza.] gli arazzi si appendono sulle pareti o, al limite, si stendono sul pavimento come i tappeti. Tuttavia, se qualcuno avesse notizie più circostanziate, vi prego di farmelo sapere. Indicatemi anche qualche lettura, così per un paio d’ore ho qualcosa da fare. Grazie. Anche da parte dei conigli.

Fata dei proverbi / 2

Ve la ricordate la Fata dei Proverbi? Ebbene, è tornata con due nuovi proverbi:

  1. E’ costato un braccio della testa. [fusione di “Questa cosa è costata un braccio” e “Questa cosa è costata un occhio della testa”.]
  2. Fai un fiorellino! [invece di “Fai un fioretto / sacrificio!”]

Nel primo ci viene detto che esistono delle teste munite di braccia. Sapevo di teste con le corna, ma forse, se il partner è particolarmente infedele, puo’ essere che diventino braccia che ti schiaffeggiano per farti rinsavire oppure che ti tolgono le fette di prosciutto che hai sugli occhi. Più che fette di prosciutto erano ormai due cotechini con il puré.

Nel secondo invece di dover fare un sacrificio, pare sia sufficiente travestirsi da fiore, coglierne uno oppure coltivarlo. A meno che non si intendesse seguire le orme di Fiorellino, quella del cartone animato .

Una storia appassionante su una ragazzina fastidiosa che poteva entrare in un circo perchè la sua gatta aveva l’intestino più lungo del Mondo. Infatti Lili (la gatta) aveva ingoiato un anello nascosto in un pesce fritto (?!) nella prima puntata e veniva inseguita da tutti nelle seguenti. Nonostante avesse girato mezzo Mondo (facendo concorrenza a Willy Fog – se uno lo traducesse dall’inglese al veneto, sembrerebbe l’imprecazione di un abitante di Boara Pisani (PD) di prima mattina: “Mariaaa! Fog (caivo / nebia) anca sta matina, Willy (casso)!” – che tuttavia non ha mai incrociato) e mangiato la qualunque (che al confronto Obelix era inappetente), alla fine della serie l’anello stava ancora là. Infatti dovrà essere operata per poterlo recuperare.

La febbre del proverbio ha preso un po’ tutti e mi capita quindi di sentire: Marzo per tre giorni ha comprato la pelliccia a sua madre. [la versione completa sarebbe: Marzo ha comprato la pelliccia a sua madre, ma tre giorni dopo l’ha venduta, cioè i primi giorni di marzo sono freddi]. Siccome non l’ho mai sentito, faccio domande idiote: “E chi è la mamma di Marzo?“. Estate che si era intortata qualcuno? Ok, ma con chi se la faceva? Con Autunno che le cantava canzoni tristi con morti, foglie ingiallite e pioggerella insistente oppure con Inverno che si scioglieva (letteralmente) per lei? Oppure si prendeva il sole in spiaggia, non la dava a nessuno e son tutti figli della povera Primavera, sfruttata come utero in affitto? Nessuno lo sa. Scopro quindi che Marzo è figlio di madre ignota. Ok, ma allora che taglia ha preso e che tipo di pelliccia? Perchè l’ha dovuta vendere? Un tracollo finanziario improvviso? La mamma era un’ecologista animalista e non l’ha voluta? Aveva tenuto lo scontrino o l’ha riciclata con la mamma di Aprile? Aprile come l’ha presa? Insomma: chi sa, parli.

RdC / 54

Anche questo mese riesco a mettere insieme circa nove complimenti e un aneddoto. Non ne ho di più ed è anche colpa vostra. Credo fermamente che ci sia un insulto nascosto in tutti voi (in alcuni anche di più!), basta volerlo! Un po’ di coraggio, dai! Parto dall’aneddoto. Sto leggendo alla Costante I un racconto che ho scritto io e che dovrebbe essere terrorizzante. Mi giro un momento e lui cosa fa? DORME. Devo cambiar genere, lo vedo come un segno. L’altra possibilità sarebbe di svegliarlo, prendendolo a sprangate. Questo farebbe sicuramente paura. Se non altro, a lui.

Segue elenco:

  1. Sembri Capitan Harlock. [Non che sia brutto, eh? Il fatto è che ha una cicatrice sul viso, gli si vede poco meno di un terzo del volto per la pettinatura da Emo e ha il bavero della cappa che nasconde anche il collo. Dire che gli assomiglio è abbastanza difficile. Inoltre ha questo fenicottero nero da compagnia sulla spalla. O è un avvoltoio? Nel secondo caso, disponendo già della carogna (io), non potrei pensare ad animaletto (?!) più adatto. Me lo compro.]
  2. Sai da ragù. [Nel caso trovassi uno che sa – che ne so? – da tagliatelle all’uovo, dovrei andarci fuori per forza?]
  3. Tre persone: Costante I, amico comune (che chiameremo Duigi per mantenerne l’anonimato) ed io. Duigi: “Se ti travesti a Carnevale da Donna Copertina, io poi da cosa ti riconosco??“; la Costante I risponde prima di me: “Dalla CANAPPIA poi! [naso di dimensioni importanti, nel caso uno se lo chiedesse]”.
  4. Hai la proattività di un [qui non si è capito bene] LAMPONE [sto ferma finchè non mi colgono?] / LAPPONE [dovrei allevare renne?]
  5. Costante I: “Quando io sono via, tu vai dalla parrucchiera, vero?“, io: “Si’, beh, potrei.” e lui: “Cosi’ quando torno sei tutta BELLINA.
  6. Lui mi racconta: “Mi è capitato di vedere le Giapponesi girare senza intimo.“, io: “Ma dai! Ma è di un anti-igienico pazzesco!“, lui: “Si’, soprattutto per le donne! Ti immagini??“. Con un enorme sforzo di astrazione riesco a mettermi nei panni di una donna. Enorme proprio.
  7. Quando vedo delle mutande appese o in giro per strada, penso a TE.
  8. Con il Velociraptor ci vuole pazienza. (pausa) Un po’ come andare in giro con te.
  9. Lui: “Voi donne siete approssimative!“, io: “Io non sono approssimativa!!“, lui: “Si’, certo. Non fai un ca**o ed elimini il problema!“. Se vuoi discutere delle mie strategie, è un altro discorso.