RdC / 33

  1. Ma l’idea non è quella di ascoltarti…
  2. Sei cadaverica ANCHE stasera ?
  3. Non sei la classica donna civettuola…
  4. Vuoi fare la Tina Modotti, ma finirai a fare una vita mediocre.
  5. Tutte le donne sono rompico*lioni! Tu lo sei particolarmente!
  6. Tu devi scrivere poesie e bere aperitivi. 
  7. Hai un’aria da scrittrice lesbica
  8. Speravo che la tua storia (quello che stavo raccontando) fosse finita…
  9. Ho bisogno di trovarmi una ragazza. (pausa) Scusa, ma tu la conosci una bella ragazza ?
  10. Gli faccio notare che sul suo telefono è segnato il mio compleanno. Lui, fingendo indifferenza : ‘Ma io non conosco nessun birthday…’
  11. …se ti fanno entrare all’OSPIZIO della gioventù.
  12. Mi sembra che tu abbia dei tratti femminili.
  13. Ma hai un leggero strabismo? No, vabbé, è sexy. Voglio dire: il cervello è incuriosito dall’asimmetria, in un viso… CERTO!
  14. Tu sei delicata, non devi lavorare. 
  15. Stavo pensando a te e mi sono addormentato…

AdV: 18 giugno 2010 bis

Ritorno:
Treno delle 19.18 da Venezia per Susegana. Arrivo in stazione con un po’ di anticipo e cerco qualcuno a cui scroccare un accendino. Niente da fare. Un popolo di salutisti. Rinuncio a fumare? Mi farebbe anche bene. Invece no. Incurante delle reprimende del Mondo che odia i fumatori e vorrebbe vederli estinti come i dinosauri o il tonno rosso del Mediterraneo, vado a comprarmi un accendino. È noto che il fumo faccia male e che sia una delle principali cause di tumori, malattie cardio-vascolari, embolie, ictus, invecchiamento della pelle, impotenza, ecc. Tutte cose che so. Anche perché sono scritte in evidenza sui pacchetti. Far finta di non vederle è dura. Considero però una cosa: perché tutto questo casino per il fumo? No, chiedo perchè non ho mai visto una campagna decente contro l’alcool (no, sul serio, scrivere: ‘fa male alla salute, non abusare’, vi pare una cosa credibile? Vi pare un deterrente?) e l’unica campagna che ho visto recentemente (vedi video) contro la droga faceva ridere i polli. E credo che abbiano iniziato anche loro a drogarsi, giusto per dar fastidio.

Mentre mi incammino lungo il marciapiede devo schivare i lanci dei pulitori, che con scope di saggina spazzano via lo sporco dal vagone del vicino Eurostar. Lo sporco ricade sul marciapiede. Mi sembra un’ottima idea. Poi vedo che con la stessa scopa passano anche i bagni. Ho un attacco di nausea. Soprattutto perché penso a quelle due turiste che, costrette dalla mancanza di un fasciatolo nel bagno (quando mai c’è stato un fasciatolo??), avevano adagiato un infante per terra per cambiarlo. Credo con l’intento (mal celato) di sopprimerlo.
Nel vagone dove salgo c’è una temperatura polare. Insisto sulla fabbricazione lappone. A Treviso restiamo fermi qualche minuto. Al sesto binario un uomo canta a squarciagola e ballonzola in giro. Ad un certo punto prende di mira una giovane, la quale cerca di fingere indifferenza. La giovane ridacchia quando questo si gira. Piroetta. Canto. Piroetta. Canto. Mi distrae un movimento che percepisco con la coda dell’occhio. Una delle giovani vicino a me si sta truccando, con tanto di pettine, specchietto, rossetto, ecc. Insisto: capisco che ognuno di noi viva in una realtà caotica, nella quale ogni singolo istante è necessario e vitale, ma perché il treno deve essere anche un bagno? Ce ne sono almeno due (veri) a portata. Pare un atto denigratorio utilizzarli per le loro finalità? Ma si è mai visto uno che entra in banca e decide di radersi mentre sta facendo un bonifico? O il testimone di un processo che, mentre lo interrogano, approfitta per farsi un pediluvio? 

CU / 5

  1. ‘Il personaggio X ha purificato l’oro’. No, dai, sul serio: cos’era? Il piccolo alchimista?
  2. ‘Volevo fare la tesi con Lei, ma ho chiesto anche ad un altro Professore. Nel senso che vedo chi mi dà la tesi più veloce, per finire prima.’ A saperlo che stavo al supermercato…
  3. ‘Non mi chieda cose sulla fine del libro perchè non studio mai la fine dei libri’. Spero che non le piacciano i Gialli…
  4. ‘Ho chiesto la tesi anche ad un altro Professore (di una materia ben diversa). Per poter vedere l’argomento che più mi interessa.’ (sguardo attonito) ‘Non si fa? Mi dica: è mal visto? Maleducato?’
  5. Io: ‘Ma Lei dice sempre ‘in pratica’?’, studente: ‘In pratica si’!’ Coerente.
  6. Senta, volevo fare la tesi con Lei, per continuare poi. (…) Sa, siccome son disoccupata, ho pensato alla carriera universitaria… 

Milano: abbigliamento (2)

Mi invitano ad un ape(ritivo) di lavoro. C’erano delle ragazze ed una di loro l’avrei presa a sassate. E spiego perchè. Arrivo vestita normale, con jeans e maglietta e sandalo basso. Sto andando al lavoro, non in discoteca. Ad un certo punto una di loro se ne esce con: ‘Io non uscirei mai senza tacchi! I tacchi per una donna sono fondamentali. (il cervello no? guarda te, io pensavo…) Mi sento presa in causa, ma non dico niente. Fanno notare che io ho le scarpe basse. Quella mi guarda con pena e aggiunge: ‘No, vabbé. Ognuno si mette quello che vuole…io non le metterei mai!’ Ok, grazie per l’informazione. A quel punto pero’ mi stai già un filino sulle palle, permetterai, no? In seguito se ne esce con un’altra perla: ‘Una donna che non sa cucinare è pazzesco! Io in cucina so cucinare tutto! Una donna deve saper stare in cucina. Gli uomini han ragione a volere che le donne cucinino per loro.’ Io devo aver fatto una faccia ben eloquente perchè mi chiede se sono d’accordo. Io me ne esco con un classico: ‘Un uomo che vuole che la donna stia in cucina non sa cosa farsene in camera da letto…’. Avrebbe potuto rispondermi che faceva benissimo anche quello, ma la voce non le è uscita nonostante la bocca aperta. Un punto per me. La racconto ad una mia amica e mi lamento del fatto che dopo questo aperitivo, con vino, ovvio, avrei dovuto lavorare. Lei se ne esce, serafica, dicendo: ‘Io direi che saresti migliorata di molto…’. Ecco. Finisco commentando: ‘Erano tutte tiratissime. Sembravo la cugina zoppa e deforme di Biancaneve o il cadavere di Agelina Jolie passato nel tritacarne e lasciato a marcire al sole sul greto del fiume. Sembrava di stare nel backstage di una sfilata!’ Lei: ‘Fai la sarta?’ Appunto. Fidati delle amiche.

AdV: Treni da e per la Francia (1)

Un giorno sto tornando dalla Francia verso l’Italia. Ho la solita valigia-armadio, lasciata tra uno scompartimento e l’altro, con grande disappunto di tutti, soprattutto perchè la parte riservata al bagaglio era chiusa con dello scotch bianco e rosso. Motivo? Siccome la Regina Elisabetta era in visita in Francia, la polizia aveva pensato bene di chiudere gli scaffali esterni per i bagagli, per evitare attentati. Giuro. Ma se io voglio fare un attentato, ti pare che metto la valigia negli appositi spazi e che sia un deterrente il fatto che la valigia, invece che verso la porta, sia sopra la mia testa? Ancora mi domando… Comunque, a Modane sale la polizia e chiede i documenti. A me, come al solito, non li chiedono. Li chiedono quando il loro cane comincia ad annusare e a grattare contro la mia valigia. E quando mai, dico io? Salto i bagagli in corridoio e mi precipito verso l’ufficiale, che chiede se la posso aprire con sguardo truce e sospettoso, anche del cane, che gratta sempre contro la valigia. La valigia è in piedi, non la potrei spostare neanche volendo perchè non c’è un centimetro libero. La apro cosi’ e cade giù tutto: maglie, jeans, borsa termica, mutande, calze, ecc. Tutto sul pavimento moquettato del treno. Brivido. Il cane ravana dentro e fuori la valigia, sbavando. Brivido. Si accanisce contro la borsa termica. Brivido. Segue domanda: ‘E qua cosa c’è?’ e io: ‘Cose da mangiare: petto d’oca, formaggi…ma è tutto sotto vuoto. Guardi, c’è anche lo scontrino del negozio, dentro.’ Il poliziotto constata che è solo cibo e mi sorride. Poi aggiunge: ‘Eh eh! Non dovrebbe far cosi’. Si vede che oggi ha fame!’ Segue mia risata isterica, per evitare di uccidere lui e il suo cane. Che poi, mica è colpa del cane, eh? Ritorno a casa e avverto mia madre: ‘Mamma, guarda, è tutto da lavare, valigia compresa!’, lei è stupita: ‘Mi hai portato roba sporca dalla Francia??’. Racconto l’aneddoto e vedo che il suo cervello sta sommando: moquette del treno, zampe sporche, bava canina… e sentenzia: ‘Ok, lavo tutto a 90°, con il disinfettante.’ poi ci ripensa: ‘Ma son cose a cui tieni? Senno’ le buttiamo…meglio, no?’