Qualche giorno fa vengo a conoscenza del fatto che Michela Brambilla ha difeso le nutrie scrivendo un post sulla sua bacheca Facebook: “Lei é Maraya [bel nome. Sobrio.], una nutria dolcissima [non lo dica a Mirco Lorenzon…]. Diciamo basta alle crudeli stragi di nutrie che gli amministratori locali continuano a mettere in atto in tutta l’Italia. Non accettiamo che vi siano animali considerati di serie B o addirittura “nocivi”. Difendiamo anche la nutria!” Salviamo le nutrie perchè non sono animali nocivi. Ma guarda. E io che pensavo fossero dei toponi enormi, responsabili di danni ai corsi d’acqua e alle colture. Ma guarda te come uno puo’ esser pieno di pregiudizi! Quindi, se ho capito bene, salviamo anche i ratti, giusto? Anche i pipistrelli? E vuoi lasciar fuori bisce e serpenti? E i piccioni? E i ragni? E gli scarafaggi? Ah, no, quelli sono insetti. Ma pensi che la povera cimice non abbia un’anima? Mangia soia con la soia tutto il tempo! Ti pare una bella vita? Pensi che la zanzara succhi il sangue perchè le piace? Sono anni che cerca di disintoccarsi! Colgo l’occasione, per chi fosse interessato:
CENTRO NAZIONALE DI RECUPERO ZANZARE
Via Donatori di Sangue, 1 Agro Pontino Malsano (ZZ)
Milioni di zanzare posso smettere con il tuo aiuto: adotta una zanzara e noi le insegneremo a bere solo l’acqua dei gerani. Di’ anche tu basta allo sterminio delle zanzare tigre! Combatti la falsa diceria che portino malaria e malattia del sonno! Puniamo i responsabili: le farfalle testa di morto (e faccia di bronzo perchè se ne svolazzano tranquille come se nulla fosse)!
Ora, è chiaro che uno non si possa tenere in casa una nutria. Ti fa buchi in giro per casa e rischi la vita ad ogni passo, ti occupa il bagno per ore, se vuoi far la doccia la devi scansare ogni volta e il gatto, in combutta con il cane, cercano di eliminarla per questioni ataviche insolute. Insomma, anche volendo, la nutria in casa è poco gestibile. E allora? Le lasciamo in giro. Giusto. Peccato che non abbiano nemici naturali perchè puma, lupi e giaguari qua son pochi. Propongo di liberare un paio di caimani nel Sile, visto che ne ho vista una nuotare allegra e felice proprio ieri sera (vedi cerchio nella foto). Si dice che nella Marca ce ne sarebbero 130.000 esemplari. Chi li abbia contanti, lo vorrei conoscere. Me lo immagino con il blocchetto di fogli, penna alla mano, che bussa alle buche (una per una) e chiede al capofamiglia: «Quanti sono i membri del nucleo familiare?» e quello: «Io e mia moglie, qui, la Nutria, ma è incinta, quindi tra un paio di giorni potremmo essere una dozzina. Vede com’è grossa? Stia largo, metta dieci.» e il funzionario continua: «La tana è di proprietà? Avete altre tane?» e quello: «Per il momento questa, ma ne sto scavando una più vicina all’acqua, sa, per i neonutrini, ché poi giocano. Purtroppo ho un contenzioso con i coniglietti dell’oasi naturalistica, che son molto territoriali, mi fan pipi’ nella buca di scavo e minacciano di mandarmi i Rat Street Boys con pulci pestilenziali. Mi son spaventato, ho parlato con l’avvocato Arcigno Cigno e ci siamo messi d’accordo con il Clan degli Orecchiuti per dieci chili di carote e una balla di fieno al giorno, per tre mesi. Son sacrifici ma per i figli…»
Leggo in seguito la trovata geniale di Mirco Lorenzon, fatalità leghista e assessore alla Caccia della Provincia di Treviso, che se ne esce con un altro post: «Il problema delle nutrie. Una soluzione? Mangiamole in umido!» e aggiunge: «Forse siamo un po’ prevenuti sulla cosa [no, perchè? Ieri mi son cucinata una marmotta con i cardi…], in realtà la nutria si nutre di cose sanissime, più di altri animali che noi mangiamo (non so cosa mangi Lei…)». Insomma, il consiglio è: aggiungi un posto a tavola, che c’è una nutria in più. Se sia seduta su una sedia o distesa in una teglia con le patate, decidetelo voi. Io son musofobica. Mi par di averlo dimostrato: Topi e zollette.
PS: E dopo aver postato quanto sopra, trovo questo:
Statue of a otter
During the Late Period and Ptolemaic times otters were represented in bronzes statuettes such as this one, standing, forepaws raised, atop small bronze boxes. The pose of raised paws signifies the otter’s adoration of the sun god when he rises in the morning. In myth otters were attached to the goddess of Lower Egypt Wadjet, whose cult was centered in Buto, in the northern Delta. Period: Late Period or Ptolemaic Period. Date: 664–30 B.C. Dimensions: H. 45.5 cm (17 15/16 in.) Source: MET, New York.
Dite quello che volete. Secondo me, è l’anno della nutria…
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