La Fata dei Proverbi / 3

Eccovi in anteprima l’ultima creazione della collezione autunno/inverno della Fata dei Proverbi:

Adesso devono andare con le MANI di piombo.

La cosa bella è che te la spiega: devono andare ancora più piano. Giura. Per il peso delle mani? Le mani plumbee toccano terra? Devono prendere qualcuno a cartoni e con il piombo il risultato è garantito? Camminano con le mani (non li rallenta già abbastanza?)? Ma che gente frequenti?? A parte me, dico.

Nello stesso contesto, scopro (con un certo stupore) che per anni ha creduto che il proverbio fosse:

“Tanto va IL GATTO al LARGO, che ci lascia lo zampino”.

Primo: è un gatto pirla che va al mare, si spinge al largo finchè non riesce più a nuotare e muore annegato. Secondo: l’amore dei gatti per il mare è proverbiale (Chi non ha usato almeno una volta nella vita uno di questi: Chi dorme non piglia gatti oppure Gatto dopo gatto si svuota anche il mare oppure Il gatto grande prende il gatto piccolo). Inoltre è pieno proprio di spiagge per i gatti. Infatti Lignano Sabbiadoro è famosa per le lettiere. Terzo: è una gatta, non un gatto! Non è che la gatta sia più furba perchè va al LARDO e mal che vada se lo lecca, ben che vada se lo mangia tutto; ma è molto alto il rischio di perdere uno zapino, a causa del contadino, proprietario del lardo. Il gatto saluta dalla boa.

Proverbi sui gatti ce ne sono molti, ma alcuni li ho sempre trovati curiosi:

  1. Gatta ci cova. Mi son sempre immaginata un gatto con sotto delle uova. Son l’unica?
  2. Una gatta da pelare. Ma perchè DIAMINE uno vorrebbe pelare un gatto?? Che ci deve fare? Il tappetino da bidet? Due guantini per il nano in giardino? La custodia dell’iPhone?
  3. Avere sette vite come i gatti. Résultat de recherche d'images pour "gatto a nove code"Ve ne ricordavate nove? No, mi spiace deludere anche i gatti, ma qua in Italia son sette. Quindi, se sei un gatto, ti conviene abitare in Inghlterra, che hai due vite in più. C’è anche il gatto a nove code (vedi foto), a cui i maniaci avranno pensato subito. Pure io, ma quella è una cosa che penso abbia a che fare con Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Fermiamoci qui e lasciamo correre la fantasia.
  4. Ci saran stati/eravamo quattro gatti. Si usa per dire che c’è poca gente, ma se ci pensate quattro gatti insieme fanno un casino allucinante. Quando si incontrano a due a due sotto le finestre della mia palazzina volano secchiate d’acqua, mica croccantini, eh? Partono anche le scommesse, ma questa è un’altra storia. Se ne mettiamo quattro insieme, il centro commerciale di sabato pomeriggio sembrerà una Spa rilassante!!
  5. Lavarsi come i gatti. Cioè ti lecchi invece di lavarti con l’acqua. Son scelte. Sbagliate. Questa pratica, a mio parere, ha molti seguaci. Il che spiegherebbe l’odore da topo morto che si porta in giro molta gente e l’alito da erba gatta vomitata. Se ci pensate, tutto acquista un senso.
  6. Fare/Essere la gatta morta. Viene usato per dire che una che finge di esser tranquilla e invece non lo è. Dalle mie parti si dice “bronsa cuerta”, brace coperta, che rende bene l’idea di uno che si fida, la prende in mano e si becca un’ustione di terzo grado. IL’altra espressione rende meno, invece. Se una gatta è morta, puzza, ha i vermi e i topi le ballano attorno. Oppure c’è un nano freddoloso che cerca di pelarla.

Logica infantile / 2

Un giorno sto scrivendo al pc e la bambina sta colorando. Dal nulla e senza motivo se ne esce con: “Non vedo l’ora di avere una bambina!

Io, divertita: “Miseria! Aspetta un attimo! Prima finisci la scuola, vedi un po’ il Mondo...”

Lei: “No, voglio stare sempre con la Mamma e con X (sorella duenne)!”

Io: “Seee…lo dici adesso, ma quando crescerai vedrai che vorrai essere indipendente.” Poi aggiungo, assumendo un’aria saggia: “Hai un sacco di tempo per decidere cosa fare nella vita. C’è gente che neanche a cinquant’anni l’ha capito!

Lei, dopo averci pensato un po’: “Voglio avere una bambina e fare la cuoca.” [Un punto per la squadra Cracco-Parodi, ma non finisce qui. Spero sempre di poter dire un giorno che conosco una famosa astrofisica o un premio Nobel]

Io: “Certo, puoi fare quello che vuoi.

Lei: “Io voglio una bambina!

Io, con fare martenalistico: “Tesoro, non lo decidi mica tu. Capita quello che capita. [Sì, c’è la fecondazione assistita, ma potevo parlargliene prima che sapesse com’è quella naturale e rovinarle così la sorpresa?] Se fosse un maschio lo butteresti via?

Lei: “No. Lo dò alla mamma! [Immagino la sua gioia incontenibile]” poi ci ripensa “No, al papà perchè è maschio e fanno cose stupide da maschi.” [Tesoro, non so se fingere di bere thé da tazzine invisibili o giocare alla fata con un ramoscello ti faccia sembrare poi così intelligente, sai?]

Io, guardandola allibita: “Pensi che i maschi siano stupidi? [annuisce] Come pensi di fare la bambina senza un maschio? Per partenogenosi?” [Sì, ho proprio detto ‘partenogenosi’. Magari le viene la curiosità e diventa biologa. Le provo tutte.]

Lei: “No, la nonna mi ha spiegato che il papà dà un SEMINO alla mamma, che lo MANGIA e dopo 9 mesi nasce un bambino. Quindi basta quello e poi non serve più!

Sulle prime credo che si tratti della reincarnazione di Pentesilea, la regina delle Amazzoni, anche perchè è la stessa che non voleva le crescesse il seno qualche post fa. Questo spiegherebbe anche la sua riluttazza ad aver qualcosa che tanto si sarebbe comunque tagliata. Poi mi immagino l’uomo-distributore-di-semini (vedi foto)Résultat de recherche d'images pour "sementi". Infine vorrei chiederle se è necessario bere molta acqua e mangiare un po’ di concime ogni tanto per esser sicuri che cresca bene, ma mi fermo perchè in fondo non è lei quella strana. Colgo quindi l’occasione, nonostante mi fossi ripromessa di non dire niente sulla campagna del Fertility Day (che sembra più il giorno del letame e quindi c’entra con il post) per far notare quanto sia diventato URGENTE creare campagne e corsi di sessualità e affettività. Se lasciamo la cosa in mano alle famiglie, i risultati potrebbero essere questi. Non mi stupirei se un giorno questa arrivasse in lacrime, dicendo di aver mangiato un panino ai semi di papavero, datole (con l’inganno!!) dal fidanzatino.

Concludo dicendo che il fatto che una nonna ti dica di mangiare il semino di uno (?!), non si può davvero sentire.

Morale: non accettate caramelle e semini dagli sconosciuti, ché non si è mai troppo prudenti.