Sulla strada

Nel giro di due giorni, mentre percorro le strade grigie e umidicce del profondo nord-est sulla mia auto da anziano (la Panda), indossando, per entrare meglio nella parte, un cappello, gli occhiali da Mr Magoo e la maglia di lana, noto i comportamenti curiosi dei conducenti che mi precedono:

  1. Ragazza che si pettina con la spazzola, mentre guida, utilizzando lo specchietto retrovisore. Attività che la porta a sbandare verso destra. Sempre più a destra. Molto a destra. Risultato: schiva un platano per un soffio. Io mi spavento (molto) per lei. Quella si ferma in una piazzola poco distante e scoppia a piangere. Insomma: pettinarsi in macchina non paga perché poi ti rovini il trucco che ti sei fatta poco prima e devi andare a cambiarti perché dallo spavento…ci siam capiti.
  2. Sto correndo sulla provinciale, strada molto trafficata e spesso congestionata e noto una macchina in lontananza. Penso vada piano. Mi avvicino. Mi convinco che vada molto piano. La guardo incuriosita perché mi chiedo QUANTO piano vada, visto che sembra ferma. Guardo meglio: è ferma. In mezzo alla carreggiata. Rallento perché suppongo si sia fermata per un guasto. Supposizione sbagliata perché poco distante, circa un metro dietro la macchina, a bordo strada, c’è un signore attempato, con il pene in mano (si può dire pene?), che fa pipì nel fosso. Sono una donna e sono stata incinta e SO – Dio mi è testimone! – SO che quando scappa, scappa, ma – parolacce in ordine alfabetico perché con Dio qui vicino se dico altro ci faccio brutta figura – ACCOSTA la macchina!!! FERMATI in una piazzola, in un bar, al cimitero, dove ti pare, ma non IN MEZZO alla strada!!! Per poco, dallo stupore, non vado fuori strada io…

Questo mi ricorda il tipo che, davanti a me in autostrada, si incanala nella corsia in cui si può pagare in contanti o con la carta di credito. Vedo che inserisce, con molta difficoltà e dopo aver provato ovunque, il biglietto nell’apposita fessura. A quel punto si apre lo sportello per le monete e quello ci butta la carta di credito. Giuro. Ho testimoni disposti a parlare.

Non so come l’abbiamo avuta la patente questi Casi Umani, ma non solo non gli farei guidare il carrello della spesa, ma neanche tagliare la pizza con la rotella. Una sarebbe capace di usarla per farsi la riga in mezzo, l’altro la userebbe per mettersi il catetere e l’ultimo butterebbe la pizza e si mangerebbe la rotella.

Complimenti subliminali

L’altro giorno vado a casa dei miei e chiedo al Fattore M se posso prendere della marmellata, che ha fatto lei. Al suo assenso, prendo tre vasetti e le chiedo se ha una borsetta per trasportarli. Mi dà questa:

Dirmi direttamente: “Sei GRASSA, posa quei barattoli!!“, pareva indelicato. Apprezzo il tentativo. E mi mangio la marmellata per tirami su il morale. Niente, è un circolo vizioso. D’altra parte, in caso di calo glicemico, sarei capace di rapinare la gente che esce dalle pasticcerie. Ho anche già un paio di frasi ad effetto: “O il krapfen (alla crema) o la vita! Appoggia lentamente il vassoio di pasticcini e non ti succederà nulla!