Lyon: usanze

Un giorno la mia coinquilina decide di invitare una sua amica da noi. La giovane arriva, si esce, si gira, si torna a casa e si va a dormire. Io per prima. Il mattino dopo, mi sveglio per prima e scendo per preparare il caffé. Dormivamo tutte e tre nel mazzanino, al quale si arrivava tramite una scala a pioli. Il caffé versato, mi siedo sul divano, con la mia solita madeleine. E fin qui, tutto bene. Sentendo l’odore, scende anche la mia coinquilina, e si versa il caffé anche lei. Iniziamo a parlottare sul divano cercando di non far troppo casino. Si sveglia anche la terza e comincia a scendere la scala a pioli (vedi foto). 
Invece di scendere con la pancia verso la scala, la scendeva di schiena. E fin qua, tutto bene. Non fosse che si ferma a metà scala, in piedi, e comincia a chiederci come abbiamo dormito, cosa vogliamo fare oggi, ecc. Lo so, non si capisce quale sia il problema. Il problema: era completamente nuda e avevo le tende tirate e le finestre aperte. Realizzo che ho dei vicini e corro a tirare le tende, mentre la mia coinquilina redarguisce la giovane donna, dicendole che almeno un paio di mutande le poteva mettere! Quella protesta dicendo che va sempre in giro per casa cosi’. Mentre chiudo le tende vedo i miei vicini, dirimpetto casa, a meno di 5 metri, che stanno pranzando, con le forchette a mezz’aria, le mascelle dislocate, che guardano verso la nostra finestra. Si trattava di una giovane coppia, con due figli piccoli. Li abbiamo traumatizzati a vita. Li ho sulla coscienza. 
La giovane donna, comunque, continua a parlare dalla scala, con tutto ben visibile ed ammirabile, e con tutta la mia invidia per la quinta di reggiseno, mentre io non so da che parte guardare. Lo so, sono troppo pudica, è il retaggio cristiano, quello che volete, ma vedere una donna nuda di prima mattina, mentre sto facendo colazione, non è proprio uno dei miei sogni nel cassetto. Sarà quello di qualcun altro, non dico di no. Alla fine decide di scendere dalla scala e va a mettersi qualcosa. Un tanga. Ma mi stai prendendo in giro o le foglie di fico le avevano finite?

AdV : 15 giugno 2010

Andata:
Prendo un treno tardissimo e parto da Conegliano alle 11.35, iniziando l’ennesimo viaggio della speranza, al quale mancavano solo donne, bambini e gommone. Non che sia colpa delle FS, anzi. Il treno arriva puntuale. Il problema è che ferma anche a casa di Dio (che prenda il treno anche Lui?) e ad un certo punto ci si domanda se si muova davvero o se si tratti di un’illusione ottica. Ho un caldo terribile perché, è noto, sulla temperatura ho sempre qualcosa da ridire. Tuttavia, in questo caso, potrei togliermi la giacca e smettere di lagnarmi, se non fosse per il fatto che il treno è lurido (questa volta sì, è colpa delle FS) e non vorrei prendermi qualche nuova malattia esotica dal nome impronunciabile. Arrivati a Mogliano ci accoglie una musica da discoteca. Evidentemente c’è una mega-festa vicino alla stazione. Beati loro. Io invece vado a lavorare. Con calma, ma pur sempre a lavorare.
Ritorno:
Nel treno delle 19.18 da Venezia per Susegana, un uomo sta dialogando con un altro e vuole a tutti i costi parlare male di qualcuno. Inizia una vera e propria accozzaglia di luoghi comuni: ‘Eh, i Veneziani son lenti, eh?’ oppure ‘Eh, Mestre fa schifo, eh? La più brutta città del Mondo, con la più bella a due passi, poi!’ e continua: ‘Ah, se c’è un popolo (?!) tra i meno ospitali… Ah, i Genovesi sono i meno ospitali del Mondo!’.
A Treviso sale una giovane donna con una borsa enorme. Sospetto che dentro ci siano i resti del fidanzato squartato. Va bene la moda delle borse grandi, ma vista da dietro sembra un cubo con testa, gambe e braccia. Una volta sedutasi vede una vaga conoscenza e finge di essere felice di vederla. La voce in falsetto è ineluttabile. È lampante che avrebbe preferito incontrare il fantasma del fidanzato morto (che, lo ricordo, è probabilmente nella borsa) o pestare con i sandali i rifiuti organici di un alano piuttosto di incontrare questa qua, che neanche si ricorda dove l’ha già vista. In questi casi, ci sono due soluzioni: o si fanno allenamenti giornalieri (e massacranti) per avere una voce di sorpresa attendibile e convincente oppure si guarda sempre per terra con auricolari, occhiali-mosca e cappello/berretto ben calato in testa. Non è molto glamour, ma in questo modo alla conoscenza viene il dubbio che non siate voi e non vi saluta. Tanto felici di vedersi le due non erano di sicuro e si saranno scambiate sì e no una decina di parole, continuando a mandare messaggi e a telefonare. Se questi non sono segnali di disagio e fastidio, forse è il caso che cambi mestiere. La ragazza rientra nella definizione scientifica di Pietro-viaggiatore. Tant’è che mi aspetto che il gallo canti tre volte. Di solito si dice falso come Giuda, ma povero Giuda! Tutte lui deve averle? Era un traditore, un delatore, un avido, un bugiardo e alla fine anche un suicida. Mi sono sempre chiesta: ma invece di suicidarsi lasciando i trenta denari, non poteva spenderli e poi suicidarsi? Tanto ormai la reputazione e un posto in Paradiso se li era comunque giocati.

RdC / 27

  1. Io: ‘Non ti faccio più ridere…’, lui: ‘No, sei banale’
  2. Io: ‘Non ti faccio più ridere, son banale davvero!’, lui, intransigente: ‘Non offendere le persone banali per favore…’
  3. Io: ‘Quanti anni avrà il tipo?’, lui: ‘Mah! Una quarantina come noi!’ Parla per TE!
  4. Sei il mio attivatore neuronico preferito!
  5. Ti vedo tutta arzilla… (come gli anziani…)
  6. Sei viziosa.
  7. Hai questi due occhioni neri… (sono marroni)
  8. Si vede che hai lo sguardo vivo, non da pesce lesso.
  9. Sinceramente hai un corpo fantastico, considerando che non muovi una paglia.
  10. Sei il mio Prozac. (finchè non ti dicono che sei il Viagra, mi par buono…)
  11. Mandadomi il link della Signora Minù, mi dice che gliela ricordo…
  12. Io: ‘Figurati! Dormo ovunque! Dormivo ai rave…’, lei: ‘Una volta! Adesso non puoi più!!’ Nel senso: non hai più il fisico oppure non ti fanno più entrare, sei troppo vecchia.
  13. Lui: ‘Sei prolifica con questo blog…non hai un ca**o da fare, eh?’, seguito da: ‘Si vede che sco*i poco…’ Come se le due cose fossero correlate…
  14. Io a mia mamma:’ Scusa, ma perchè mi chiedi sempre consigli sull’abbigliamento, se dici sempre che son vestita male?’, lei ci pensa su un po’ e poi mi dice: ‘Hai ragione, chiedero’ a tuo papà’

CU / 3

  1. Io e l’altro assistente stiamo interrogando una ragazza, quando dal fondo si sentono dei singhiozzi. Guardiamo da quella parte e una ragazza fugge via dalla stanza. Dopo un attimo di perplessità, continuiamo. Siamo delle carogne, ovviamente. La ragazza, singhiozzante, rientra con il Professore (che invece ha un cuore), il quale, indicandomi, chiede con fermezza: ‘Tu! Cosa le hai fatto? So che sei stata tu!’.
  2. Domanda: ‘Dov’è Efeso?’, risposta: ‘Da qualche parte in Grecia.’ Preciso. [Efeso]
  3. Domanda: ‘Dov’è Efeso?’, risposta: ‘Efeso è un’isola della Grecia.’ Ancora più preciso.
  4. ‘L’Artemision era un tempio, che si trovava ad Efeso. A chi era dedicato?’, risposta: ‘All’arte.’ Certo.   [Tempio di Artemide]
  5. Domanda: ‘Lei sa chi era Copernico? Che lavoro faceva?’, risposta: ‘Era un economista dell’antica Grecia.’ Una novità. E Galileo gli faceva i tarocchi?
  6. Io: ‘Mi descrive questa immagine?’, lui, scocciato : ‘Eeeeh, vabbéééé! Mica posso saperle tutte a memoria!’ No, ma non è neanche obbligato a fare l’Università, sa? Il Mondo è pieno di lavori gratificanti…

RdC / 26

  1. Cameriere ad un matrimonio: ‘Questa fetta bella grande (di torta) la do’ a lei, cosi’ cresce…’
  2. Io verso il cameriere, ad un matrimonio: ‘Scusi, ha del succo d’arancia? Volevo aggiungerlo.’, cameriere: ‘Cosa sta bevendo ?’, io: ‘Vodka con ghiaccio’. Lui ride e aggiunge: ‘Beh, per lei è troppo forte !’ E ti vien da dirgli: ‘Giovane! Son mezza veneta e mezza friulana! La bevo anche senza ghiaccio e a canna, se voglio! Adesso non mi va, va bene?’ Ma guarda tu questo!
  3. Hai questa faccina piccola piccola…
  4. Sei un po’ cortina…
  5. All’università, presentazione del Prof: ‘Lei la conoscete?’ Scuotono la testa e lui continua: ‘Lei è la IENA che vi farà delle domande…’
  6. Io: ‘Le zanzare mi stanno mangiando!’, lui: ‘Almeno un po’ di giustizia!’ 
  7. Io: ‘Le zanzare mi stanno mangiando!’, lui: ‘Beate loro!’
  8. Incredibilmente hai un cuore anche tu.
  9. Vedendomi con un vestitino estivo, lui: ‘Ma sei bianchissima! Ma è incredibile!’
  10. Io, gentile: ‘Non vorrei venire a disturbarti, che tu mi debba preparare il pranzo…’, lui: ‘Tranquilla, ti do’ gli avanzi.’
  11. Vengo a trovarti perchè mi sento in dovere di farlo.
  12. Sei una COSA molto carina.
  13. Sei tu che ti azzitelli più del dovuto.
  14. Io: ‘Beh, sai, queste cose non le so, ho fatto lettere…’, lui: ‘…ma io ti voglio bene lo stesso!’ GRAZIE!
  15. Io, lamentandomi: ‘Festa alla quale non ero stata invitata…’, lui, tranquillamente: ‘Eh, era una festa molto esclusiva.’ 
  16. Un mio conoscente: ‘Adesso che anch’io non sto facendo un ca**o capisco perchè tu sei sempre cosi’ nervosa.’ Prima che io possa aggiungere qualcosa, un altro conoscente rincara la dose: ‘Si, beh, anch’io dopo aver finito l’università ero fuori di testa.’