Ambiguità

Sto guidando. Dietro di me Miciozilla e Teniotto litigano. Ormai è un rumore di sottofondo, tipo la TV quando stai stirando o tua sorella al telefono mentre lavori o tuo zio che ti racconta del pellegrinaggio che ha fatto in pullman fino a Battelapesca e ritorno. Comunque ad un certo punto sento un urlo.

Teniotto, urlando ancora: “MAMMA!!!! CHE SCHIFO!! Miciozilla mi ha messo il suo COSO in bocca!”

Miciozilla ride.

Io: “Che coso?”

Teniotto: “Il suo grissino!”

Miciozilla: “Teniotto…lo vuoi mangiare il mio grissino? Guarda che è buono! Assaggia! Dai, su, assaggia!”. Ride sguaiatamente, tipo i cattivi della Marvel.

Io, sapendo che non ci sono grissini in macchina, né alcun tipo di oggetto/gioco compatibile con la descrizione: “…”

Teniotto: “MAMMMMAAAAAA! Miciozilla mi mette in bocca il suo grissino!”

Io, preoccupata: “Teniotto! Cos’è ‘sto grissino?”

Nel mentre cerco un posto per fermarmi e scoprire cosa stia accadendo.

Teniotto: “Il suo grissino. Quello che ha!”

Io: “Teniotto! Sto guidando! [Porca Masha e Lurido lupo! Ormai mi autocensuro pure nelle parolacce mentali] Dimmi cosa ti sta dando Miciozilla! Non vedo!! Un grissino come? Di pane?”

Teniotto, infastidito: “Il grissino di carne, no di pane!” pausa “Insomma, la smetti di mettermelo in bocca? Ti dò…ti dò… Te lo rompo se non la smetti!!”

Mi fermo.

Grissino = dito della mano.

Notte prima degli esami

E insomma, alla veneranda età di 25 anni ho deciso di reiscrivermi all’Università per prendere ‘sti famosi 24 CFU, che servono ad accedere ai concorsi per docenti, graduatorie provinciali (GPS), graduatorie d’Istituto (GI) e file alla Caritas (Gnam). Increbidibile, vero? Eh, lo so, ho più di 40 anni e non li dimostro.

Seguo il corso, con i soliti accavallamenti di orario, problemi tecnici e via discorrendo. Ah, che nostalgia! Escono le date degli appelli, che sono lo stesso giorno alla stessa ora, in due sedi diverse con in mezzo il mare. OK. Vive proteste. La cosa si risolve e ne ho uno il giovedì e uno il venerdì. Ottimo. No pressure.

A quel punto ho davanti a me una settimana un po’ intensa, quindi decido di studiare per bene tutto quanto, cosa che avevo fatto un po’ a coda di gatto perchè i bambini sono stati a casa con bronchite, raffreddore, peste bubbonica e malattia di Lyme per tre settimane (3!! in cui Miciozilla è diventato la controfigura della Pimpa, mi ha fatto perdere due chili e alla fine era solo una reazione avversa all’antibiotico), avevo una bronchite (2 antibiotici e ancora adesso tossicchio), dovevo consegnare una traduzione e poi vabbè, sono anche una caxxara. Quello che è vero, va detto.

Comunque mi dico che, essendo i bambini a scuola ho da lunedì a giovedì per studiare bene i due esami e via andare. Lunedì: tutto procede secondo i piani. Martedì: tutto procede secondo i piani. Alle 11 mi chiama la scuola di Miciozilla, ché lo devo andare a prendere: ha la febbre. Mi viene da piangere. Quindi Miciozilla torna, è mezzo morto, ha febbre molto alta, dolori e fa fatica a muoversi. Chiamo la pediatra: tampone il giorno dopo. Ottimo. Mercoledì: tampone, Miciozilla mezzo morto ancora, ma abbastanza vitale per impedirmi anche solo di avvicinarmi ad un libro / fotocopia / appunto di ‘sta cippa. Livello di stress: disconnessione bomba. Tampone negativo, appuntamento dal pediatra giovedì mattina. La mattina dell’esame? Yep! Ok, ho studiato di notte, ce la posso fare. Mi vengono le mestruazioni. Lo so, pensavate fossi in menopausa. Invece ho l’utero che si sfalda facendo una sceneggiata una volta al mese, depresso dal fatto di non potersi allargare a buzzo, come ha fatto in precedenza, facendo il bulletto con stomaco, polmoni, viscica e cuore. Arrenditi. Il tuo tempo è finito. Fattene una ragione. Comunque giovedì mattina prendo tutti e due i bambini, faccio la visita, porto i pargoli da mia mamma (24km a nord, 24km a sud), torno a casa, mangio un boccone e mi fiondo a prendere il treno. Liscio? No, attacco hacker al sito di Trenitalia. Smadonnamenti in lingue conosciute, sconosciute e latrati vari. Prendo il treno e arrivo a destinazione. Faccio l’esame, riprendo il treno e ritorno a casa dove trovo i bambini che la Costante I (Dio lo benedica!) ha ripreso, sfamato, lavato e sta mettendo a letto. Mi scatafascio pure io a letto. Il giorno dopo la Costante I porta Miciozilla a fare le analisi in ospedale (sta ancora male e siamo tutti molto preoccupati), io porto Teniotto a scuola. Studio quello che posso, mangio (ha cucinato sempre la Costante I perchè io avrei mangiato dei wurstel crudi, si sappia), ripasso veloce e mi fiondo a prendere di nuovo il treno. Scendo in una Pxxxxo Mxxxxa post-nucleare, con le strade distrutte, sventrate e devastate. Rassicurante. Sostengo l’esame, riprendo le mie cose, e salgo su un treno. Quello sbagliato. Me ne accorgo subito. Scendo alla fermata dopo, recupero il treno giusto, scendo alla mia fermata e torno a casa. Miciozilla sta meglio, Teniotto sta bene, io son stanca morta.

Il giorno dopo è tempo di bilanci: non ho studiato abbastanza, potevo fare di più, e mi sento uno schifo. Arrivano i voti: 27 e 28. No, vabbè, ma chi sono?? Cioè, veramente, mi impressiono da sola.

Solo mia!

Miciozilla, per irritare il fratello: “La mamma è solo mia!”

Io: “No, la mamma è tua e di Teniotto”.

Miciozilla, insistente: “La nonna è solo mia!!”

Io: “Ma no! La nonna è tua e di Teniotto”.

Miciozilla, quasi urlando: “Il papà è solo MIIIIIOOOOO!!!”

Io, alzando gli occhi al cielo: “No, anche il papà è tuo e di Teniotto.”

Miciozilla, a sorpresa: “Quale papà?”

Io, allibita: “Eh, uno ne hai!”

Miciozilla: “No! Io ne ho due!” al mio sguardo perlesso continua “Io ho il papà e anche XXX [nome della Costante I]!”

Ah, vedi? La Costante I è doppia. Ha tipo un fratello gemello, un alter ego, un Mister Hyde nascosto, un lato oscuro… Certo avrei voluto saperlo prima, ma vabbè.

Poco tempo dopo, Miciozilla ripete questa scenetta mentre sono al telefono con la Variabile Sigma. Avevo l’auricolare e lui non sentiva la zia.

Variabile Sigma: “E la zia?”

Io, ripetendo la domanda: “E la zia?”

Miciozilla: ” La zia è di Teniotto!”

[grasse risate]

Variabile Sigma: ” Oh, f****ing s**t! Questa è tutta colpa TUA perchè gli dici sempre che gli mangio i gelati!!”

Io: “Ma figurati!” poi mi giro verso Miciozilla “Perchè non vuoi la zia?”

Miciozilla: ” Perchè la zia è brutta! Mangia tutti i gelatini! I gelatini sono miei!”

Variabile Sigma: “Visto? Eh? HAI VISTO??? Hai rovinato il nostro rapporto zia-nipote per sempre! [Eeeeeh! Che esagerazione!] No, io cosa dovrei fare adesso???”

Mah, smettere di mangiargli i gelatini?

Scherzi a parte, ammetto che forse potrei aver esagerato nel dirgli che se non si comporta bene, la zia gli mangia tutti i gelati. D’altra parte è l’unica cosa che lo spaventa.

Lavori creativi

Ogni tanto i miei figli esternano le loro aspirazioni personali.

Teniotto: “Da grande voglio fare il maestro fischiatore!” [Quello che insegna alla gente a fischiare. Pensavate al catcalling? Pure io. Siamo brutte persone.]

Teniotto: “Miciozilla è un BUTTAFUORI!! [espressione perplessa] Sì, butta tutti i pupazzi fuori dal letto! Allora è un buttafuori.” [Ha senso]

Miciozilla: “Il Dottor XXX è un VISITATORE. [espressione perplessa] Perchè visita la gente.” [Ah. Allora è un visitatore pediatrico. MOMENTO. Suona malissimo.]

Comunque una delle cose che fa meglio Teniotto è spegnere il caffè. Farà – dice lui – lo spegnitore di caffè. Vi chiederete perchè e come spenga il caffè. Facile. La sua capacità, che gli ho insegnato a 3 anni circa e che ho tentato di inculcare al secondo ma mi sa che è più sveglio, è molto utile a entrambi. Primo: stai in bagno / sul divano e il caffè borbotta? Ci va lui a spegnerlo. Secondo: fa una cosa da grande ed è contento. Terzo: se mi dimentico la moka sul fuoco, la spegne e mi avvisa. Quando mia cugina e un mio amico gliel’hanno visto fare, son rimasti impressionati. Vedi come la pigrizia aguzza l’ingegno? Si vendicheranno quando sarò vecchia? E chi ci arriva alla vecchiaia? Ho già due malattie croniche, le ossa di una quaglia e la salute di un piccione. Ma dove vado?! Non saranno il bastone della mia vecchiaia? Ma spero bene! Son decrepita adesso, più che di un bastone avrei bisogno di un esoscheletro. E ancora…

Detto questo, a domanda precisa: “Ma tu cosa vuoi fare da grande?”

Teniotto: “Il falegrame [è una lunga storia] e il papà!”

Io: “Il lavoro del papà o fare il papà?”

Teniotto: “Il papà!”

OK. Sono aspirazioni.

Puzza di bruciato

Sono in macchina con Miciozilla e Teniotto (in ordine di rumorosità) e sto parlando con la Variabile Sigma.

Variabile Sigma: “Mmmmhmmm, qua la cosa puzza [situazione personale, irrilevante ai fini del racconto.]!” silenzio e poi, senza apparente motivo, continua: “E non fate le puzzette, bambini, mi raccomando!”

Io: “Ma perchè li ISTIGHI?? Fai come me: lasciali stare, non dargli idee, fingi di non vederli, ignorali!”

Teniotto, saggio: “No, zia!”

Io e mia sorella ridiamo.

Miciozilla: “È stato Teniotto. Ha fatto una puzzetta. Schifo, bleah!”

Segue ritorsione feroce del fratello con lancio di cappello, giacche usate come armi, urla di guerra, insulti e minacce da lottatori di wrestling, anarchia, pianti e disperazione.

Guardo con odio la Variabile Sigma.

Mi guarda e si giustifica: “Che ho fatto? Mica è colpa mia!”

CERTO.

Allora te lo spiego in altre parole: fingi di essere in montagna e LASCIA STARE la fauna!!