Lo scorso mese ho compiuto gli anni. Ora, non che pretendessi di andare a cena con Alberto Angela, eh? Insisto con questa cosa, ma mi sembra che da quell’orecchio proprio non ci senta. Spero di prenderlo per sfinimento. Prima di prendermi una denuncia per stalking. Comunque, non che pretendessi di trovarmi fuori casa Alberto con i fiori d’arancio (se continuo cosi’, me le poteranno le arance…) oppure di ritrovarmi a casa una festa a sorpresa. Anche perché non c’è niente di peggio. Primo: te lo aspetti e per un mese devi stare là a far le prove della faccia sorpresa per sembrar convincente quando dici: «Ooooh! Ma che sorpresa! Non me l’aspettavo PROPRIO! Ma come avete fatto??» Domanda retorica perchè sanno mantenere un segreto come io so mantenere la linea. Secondo: invitano gente che tu non vuoi vedere. Ho dieci amici in croce (e mi tengo larga, ché poi c’è gente che si offende), sarà mica difficile, no? Uno cerca di semplificare e questi non colgono. E ti ritrovi intorno gente che nella migliore delle ipotesi non sai chi sia, nella peggiore vorresti essertela dimenticata. Terzo: ti fanno un regalo in comune. Di solito qualcosa di UTILE. Allora, signori, un regalo non è MAI utile. Un regalo utile lo fai a un parente, a un anziano con la demenza senile, a un bambino piccolo oppure a un collega di lavoro. Insomma, in tutti quei casi in cui non ti dicono che fa schifo perché non possono. Io invece posso: il regalo utile fa schifo. Non lo vuole nessuno. Ti pare che uno ti ringrazi perchè gli hai comprato le mutande o la maglia di lana, un ferro da stiro o le mollette per la biancheria?? Non penso proprio. Voto per il regalo frivolo, divertente, giocoso, che mi faccia pensare con un sorriso alla persona X che me l’ha regalato. Lo so che sembro una talebana del regalo, ma non è che nessuno obblighi nessuno a farmi un regalo. Anzi. Un giorno faro’ un post sui regali orrendi che ho ricevuto. A ben guardare, un paio di post.
Quindi non è che mi aspettassi chissà che cosa da questo compleanno, che insisto a festeggiare nonostante abbia passato l’età in cui una puo’ mentire (risultando credibile) dicendo che ne fa 27, solo non mi aspettavo certi sviluppi. Cominciamo dai lati positivi:
- Ho ricevuto un regalo (frivolo, of course) e due mance;
- Ho mangiato bene ed ero in buona compagnia.
Lati negativi:
- Ho preso parole dal Fattore M perchè sono arrivata in ritardo a mangiare la torta del MIO compleanno;
- Non ho ricevuto in tempo (sono arrivati dieci giorni dopo) il biglietto di auguri cartaceo di mia sorella e neanche il calendario dell’Avvento che di solito arrivano in contemporanea. [Vi faccio notare il testo del biglietto: “Whatever the weather sisters are always better together” e l’immagine di due sorelline carine e coccolose sotto un unico ombrello. Vi si è cariato un dente? Figuratevi a me…];
- Ho ricevuto un paio di messaggi polemici giusto per rovinarmi la giornata. Una cosa tipo: «Tanti auguri! So che ti stai divertendo. Non te lo meriti. Trovero’ il modo di farti sentire in colpa prima di sera!» con risata diabolica finale;
- Una del mio paese mi ha visto, non mi ha riconosciuto e mi ha chiamato Signora;
- Ho parlato con gente che avrei preferito evitare;
- Ho mangiato con dietro delle signore che avevano appena tirato fuori i cappotti dalla naftalina;
- Guidando la macchina ho preso un marciapiede e ho ricevuto critiche sulla mia guida per tutto il tragitto restante;
- Mi sono venuti i crampi, la febbre e i brividi.
In totale, la sera del mio compleanno ero a casa da sola, sul divano, con la boule dell’acqua calda, il plaid e una tazza di camomilla. Nella top ten dei peggiori compleanni si attesta al secondo posto, dopo quello che ho passato in ospedale e prima di quello che ho trascorso dormendo tutto il giorno e migrando ogni tanto in bagno per recuperare la balla del giorno prima. Giorno in cui ho capito il motivo per cui non si festeggia MAI prima: rischi di restarci.