RdC / 9

  1. Ci sentiamo domani, se ti risvegli…’, con variante: ‘Si, ma muori in silenzio…
  2. Io, lamentandomi del fatto che mi stia raccontando lo Zecchino d’Oro minuto per minuto: ‘Smettila di guardare le bambine!!’, e lui: ‘Almeno loro non hanno lo scialle!’ Con riferimento allo scialle da nonna che ho sempre su quando sono in casa.
  3. Ok, questo ti ha scambiata per sua madre.Il che mi fa pensare che dovrei cominciare ad usare una crema anti-rughe…
  4. Ma… cosa ci fai nel reale? Non sto facendo una seduta spiritica!
  5. Sei troppo accondiscendente, si vede che cerchi di non contraddire nessuno.
  6. Io: ‘Incrocio le dita!’, lui: ‘Quelle della bambolina woodoo?
  7. Annuncio che ho creato una pagina Facebook dedicata all’RdC e mi si commenta: ‘Ma l’hai creata tu??? A posto! -_-‘
  8. Mentre sto cantando, mi si dice, ironicamente: ‘Che intonata che sei!’. Con precedente: ‘Beh, canti malissimo, ma almeno sei meglio di Y che fa una nota sola!
  9. Io: ‘Non sempre possiamo essere simpatiche…’, lei: ‘Parla per te!
  10. Io: ‘Me lo scrivo, perchè altrimenti me lo dimentico…’, lei: ‘Certo, memoria corta…come tutto il resto!
  11. Lui: ‘Più o meno c’era scritto (in un libro di aforismi): la donna e l’uomo dei tuoi sogni non esistono, te li crei tu, nella tua mente, quindi io ho pensato che avevo ragione quando ti ho chiesto di sposarmi. Tu mi hai detto di no ed io ti ho detto di chiedere a X (la mia ex-coinquilina, che non aveva mai incontrato). Insomma: la prima che ci sta, è perfetta!’. Primo minuto di perplessità. Io pero’ insisto: ‘Cioè, se ho capito bene: io ero la donna dei tuoi sogni ed in 5 minuti hai deciso che invece era X?’, lui: ‘No, non ho sognato nessuna donna. Tu mi hai detto di no, allora ho provato anche con X, ma mi ha detto no anche lei’ E io penso: che stranezza! Una persona cosi’ seria! Ed insisto ulteriormente: ‘Morale? Nessuna di noi due è perfetta?’, lui: ‘No, nessuna di vuoi due me la dà’. Ah, ecco, mi pareva che un uomo che parte da un concetto quasi-simil-romantico dovesse andare a parare là, prima o poi…
  12. Sto parlando in chat, ad un certo punto, lei: ‘Toh, alla fine è morta, vediamo se il finale è all’altezza’, io: ‘Cioè, nel senso: io ti parlo e tu leggi un libro in svedese?’, lei: ‘Tipo…però guardala anche dall’altro punto di vista: dovrei studiare, ma preferisco stare a chiaccherare’, io, insistendo: ‘Si, ma non è gratificante che tu riesca a fare entrambe le cose! Vuol dire che son poco impegnativa!
  13. Riporto ad una mia amica una battuta che mi ha fatto ridere: ‘Anche perchè il principe azzurro o è un Na’vi di 3 metri [dal film Avatar] o è un puffo di 30 centimetri!’, aggiungendo: ‘Io sceglierei il primo, di preferenza!’, lei, ironica: ‘Strano, chi l’avrebbe mai detto! Ma guarda che anche il puffo riesce a metterti il braccio intorno alla spalla…
  14. Sei pigra, come tutte le persone intelligenti…
  15. Dopo aver ricevuto l’ennesimo complimento, dico: ‘Si, beh, sempre una parola buona’, lei: ‘Beh, è per rimpolpare la RdC’, io: ‘Si, vedo che TUTTI vi state impegnando MOLTO’, lei: ‘Quando si possono aiutare i bisognosi…
  16. Commentando una mia foto: ‘Però (e qui arriva il complimento) se avessi avuto l’orecchino di perla potevi avere un che della ragazza del famoso dipinto.’.
  17. Commentando una mia foto : ‘Ma sembrano corti i tuoi capelli… Li stai perdendo o li hai leccati?
  18. Fattore M: ‘Te si ‘na tira a tzimenti’, io, sorpresa: ‘Eh!?’ e arriva la traduzione: ‘Sei un diavolo tentatore’.
  19. Fattore M: ‘Questa è casa tua!’. Il giorno dopo: ‘Ti alzi tardi a casa tua, non qua!’ Coerenti, da sempre. E se uno considera che una casa adesso non ce l’ho, non è male…
  20. Io: ‘Guarda che sabato sono via.’, lei, pensosa: ‘Mmm…ok, ma devo pensare al nome da metter fuori…’, io, conoscendo i miei polli: ‘Per l’albergo, dici? Che ne dici di Chez B***à?’. Una famiglia di comici, da sempre.

 

Agnelli

Molte persone pensano che mangiare agnelli, soprattutto a Pasqua, sia un atto barbaro. Un’idea sviluppatasi soprattutto nella cerchia degli ovini, attiva in questo senso da tempo immemorabile. C’è anche da dire che questo problema lo vivono sulla loro pelle. La Lega dei difensori dell’Agnello Lewis ha recentemente inviato una petizione per proporre un decreto legge che impedisca la macellazione non solo di Lewis, ma anche di tutti gli altri agnelli che si trovano ancora oggi nella sua terribile situazione. Purtroppo, per un errore burocratico, le perfettamente legali firme apposte, essendo tutte del tipo ‘Beee Beeee’ (nome estremamente comune tra gli ovini), non hanno ricevuto l’approvazione necessaria e sono state quindi invalidate. Non posso fare a meno di essere scettica nei confronti di questo tipo di iniziative. So che quello che sto per dire è probabilmente impopolare, ma vorrei spezzare una lancia in favore dell’uccisione degli agnelli. Mi dispiace, ma sono buoni. Sono proprio buoni. In fondo è anche colpa loro: se fossero delle nutrie non li mangeremmo. Almeno, io non li mangerei manco morta. D’altra parte, se le mangiassi, morerei, quindi sempre là stiamo.
Francamente, ma proprio francamente, il mio agnello mi puo’ guardare per ore con quello sguardo innocente, quel sorriso angelico e quell’aria battuffolosa. Io non cambiero’ idea, lo mangero’ lo stesso. Anzi, vi diro’ di più: me lo mangio crudo ed intero, senza neanche levargli la lana. 

Epilogo:

Decisamente un anno del piffero per gli agnelli.

Si noti Lewis, l’agnello, nella sua confezione, in seguito libero e felice sulla tovaglia.

Di seguito invece agnello con la menta incartato e scartato, che non ha diritto neppure ad un nome. Agnello Anonimo. Ovviamente vi risparmio le immagini del macello, che potrebbero turbare le menti più sensibili.

Termino invece con un altro esemplare, sebbene non sia un agnello. Mi domando tuttavia per quale motivo alla gente normale regalino le uova, come da tradizione, mentre a me regalino galline. C’è un doppio senso che mi sfugge o è proprio plateale?

Paris: il piccione

Un giorno, mentre sono al computer, sento un colpo secco dietro di me. Vado verso la finestra e vedo sulla grondaia un piccione tramortito. Guardo meglio e mi sorprendo: han pulito i vetri, oggi.
Ogni mattina, nello studentato, aprivo la finestra, mettevo il caffé sulla piastra elettrica e andavo a far la doccia. Una mattina esco dalla doccia in asciugamano, perchè, ovviamente, avevo dimenticato la mia roba  sulla sedia, e vedo un piccione che mi guarda. Mi piglia un infarto. Mi mette ansia quando lo vedo in giro per la città, figuriamoci quando si trova nel mio monolocale. Aspetto che esca? Lo aiuto ad uscire? Si avvicina svolazzando. Starà cercando di fare amicizia? Richiudo la porta. E ovviamente sento che il caffé borbotta. E adesso? E che cavolo! Mica mi faro’ abbattere da un piccione francese del piffero, no? Esco. Svolazza per la stanza. Richiudo. Ha vinto lui. E qui il dubbio amletico: mi faccio strappare un occhio e spengo il caffé o faccio bruciare il caffé e resto fisicamente integra? Il calcolo è semplice. Caffé batte occhio uno a zero. Vado fuori, armata di deodorante. Si, un deodorante da difesa. Lo so, non era una grande idea, ma con cosa uscivo? Con una saponetta? Il filo interdentale? Lo spazzolino? Il fon poteva andare, ma il filo era corto. E poi, cosa gli facevo? La messa in piega alle piume? Esco e la bestiaccia se n’è andata svolazzando (vedi foto). Armata di Amuchina ho pulito tutte le superfici su cui credo possa essersi appoggiato e non sono morta.
Sembrero’ pazza ma se aveste fatto anche voi i vostri studi a Venezia, avreste sviluppato un odio viscerale per due cose: i piccioni e la doppia acqua alta. Quella normale no, ci si abitua. Si, ok, anche il turista che gira estatico nelle calli di un metro di larghezza alla velocità della digestione bovina dà, oggettivamente, fastidio, ma lo si capisce e lo si tollera. Pulirlo con l’Amuchina è piuttosto complesso.
Altra presenza inquietante era l’albero dei corvi.
Devo dire che a me, nell’assoluto, il corvo non è che stia proprio antipatico. Non dà fastidio, anzi, mi potrebbe pure stare simpatico, non fosse per il fatto che comincia a mangiare le carcasse dagli occhi. Ecco, magari per questo non mi sta simpatico come i canarini, tranne Tweety, che se potessi farei al forno con le olive. Tra lui e la nonna, ho sempre votato per Silvestro, anche se non si capiva mai una santissima di quello che cercava di dire. Ma sto divagando. Vedere l’albero dei corvi non è proprio un bel modo di cominciare la giornata (vedi foto). Già non mi volevo alzare, fuori c’è una gradazione di grigio, sospiro pensando che dovro’ prendere l’ombrello, andare in metro, mi incavolero’ con qualcosa / qualcuno durante il tragitto e mi sono ricordata che ieri ho finito le madeleines (e ora che mi mangio? il tonno? la senape in grani?). Adesso anche una ventina di corvi neri che mi guardano fissamente e gracchiano in modo sinistro? Chiudo la finestra. Sarà che ‘Uccelli’ di Hitchcock mi ha traumatizzato, ma per oggi non si aera la stanza…et tant pis pour la mousse! E penso: ‘Anche oggi si comincia bene: una bella ventata di ottimismo!‘.