Mail, boxes & garage

Leggendo il giornale stamattina scopro che un postino non ha consegnato la posta per 8 anni: si veda link. Cosa ne ha fatto? L’ha conservata in garage. Ok. Qualcuno gli dica che la collezione di francobolli non si fa così. Comunque adesso pare che le Poste la smisteranno di nuovo, ‘sta montagna di corrispondenza, e la manderanno ai legittimi proprietari. Ora, care Poste Italiane, io mi farei due domande perchè in 8 ANNI [insisto e ribadisco: 8 ANNI], non ve ne siete accorti. Non è possibile che nessuno si sia lamentato e abbia protestato con almeno due bestemmie (è la regione, contestualizzo) allo sportello!! Ma non ci credo, dai! Io, che sono pigra al punto che esiste il detto: “Attaccarsi come S. al divano”, vi ho chiamato dopo due mesi perchè non ricevevo l’estratto conto. E dentro ci sono talmente tanti soldi che se al loro posto uso quelli del Monopoli, un caffè lo rimedio. Liscio. A parte questo, parliamo del dramma di questa gente che si vedrà recapitare:

– cartelle esattoriali e bollette del 2010 e degli anni seguenti. Utile. Soprattutto se nel mentre mi han tagliato luce, gas, telefono, acqua, ecc. Gente che vive da anni come un pipistrello in casa propria [a Batman la posta arrivava? Domandiamocelo.] o che è stata sfrattata senza apparente motivo. Ingiunzione di sfratto? Quale ingiunzione?

– pubblicità per le elezioni regionali del 2010 e seguenti. Parte il torneo di “ce l’ho, mi manca”? Trasformo i volantini con le facce sorridenti dei politici in poster? Mmmhmm, prevedo un incremento nella vendita di freccette. E gente molto più rilassata in giro.

– inviti ai matrimoni. Ora, porca miseria, al matrimonio di mia cugina Matilde non ci sono andata perchè manco l’invito mi aveva mandato e adesso mi tocca farle il regalo e chiedere PURE scusa!!

– pacchi. Ho capito come sono andate davvero le cose. Nei pacchi c’era del cibo, che con il tempo ha preso vita e, sfruttano la distrazione del Postino [magari mentre era al lavoro… Sì, vabbè.], è riuscito a scappare e a chiedere aiuto. Un minuto di silenzio per la scamorza, che invece  non ce l’ha fatta.

– pubblicità varia. Visto il Carnevale, finiranno tutte in coriandoli.

Il postino suppongo che lo licenzieranno e mi chiedo, con le sue capacità, chi lo assumerà. Forse la De Filippi a “C’è posta per te”? No, là lo beccano subito. La De Filippi: “Hai consegnato la lettera?”. Lui: “Sì, certo, ma purtroppo Asdrubala non ha accettato l’invito.” Parte il video: lui che va in giro in bicicletta ed entra nel suo garage.

Neologismi

L’altro giorno scopro che in inglese esistono delle parole arcaiche per definire alcuni concetti moderni: 20 Forgotten English Words That are Just as Useful Today. In italiano queste parole non le abbiamo. Le situazioni esistono, ma mi pare ovvio che ci manchi il dono della sintesi. E quindi dò il mio contributo, che è un po’ come il discorso di “petaloso” (se non sapete cosa sia: petaloso e Treccani). Nel senso che faccio una cosa che farebbe un bambino delle elementari: mi invento parole a caso.

FUDGEL: pretending to work, while actually doing nothing. (fingere di lavorare, mentre non si sta facendo una mazza) / INTERCAZZEGGIO: fingere di lavorare, mentre si sta cazzeggiando su Internet. Con la variante (solo per professionisti, non tentate di rifarlo a casa) della bidella dell’Università che praticava il SOLITEGGIO: giocava a solitario sul pc, fingendo di lavorare e se le chiedevi qualcosa ruotava gli occhi al cielo perchè l’avevi disturbata. Credo che sia andata in pensione anticipata per malattia professionale: il tunnel carpale.

DYSANIA: extreme difficulty to get out of bed in the morning. (estrema difficoltà a uscire dal letto al mattino) / LUNARCOPATIA: malattia che colpisce soprattutto al lunedì mattina, giorno in cui estirparsi dal letto provoca un dolore fisico.

ULTRACREPIDARIAN: somebody who gives opinions on subjects they know nothing about. (colui o colei che dà la sua opinione su argomenti di cui non sa una benemerita mazza) / La parola c’è già: OPINIONISTA. Anche se io preferisco OPIRLONISTA. Certo, anche IDIOTA PRESUNTOSO ci sta, comunque.

KAKISTOCRACY: government by the least qualified or the worst people (governo dei meno qualificati o della gente peggiore) / Incredibilmente (!!!) esiste il corrispettivo italiano, CACOCRAZIA, che rende l’idea.

LANSPRESADO: someone who comes into company with but two-pence in his pocket. (colui o colei che gira con gli amici con solo due soldi in tasca) / TIRCESIMO: contrazione di “tirchio al centesimo”. Persona che non vuole spedere mai un euro e si aggrappa come una piattola agli altri.

GROKE: someone who stares at you while you eat, hoping that you’ll share. (individuo che ti fissa mentre mangi, sperando che tu gli dia qualcosa) / SOPHIESTA: seguace della setta di Sophie (nome di fantasia), che prende il nome da una donna svizzera che aveva l’usanza di fissarti mentre mangiavi, sperando le dessi qualcosa. Famosa la volta che, in un ristorante, mentre noi ordinavamo antipasto e piatto principale, lei decise di prendere solo un dessert. Niente di strano, se non fosse che passò tutta la cena fissandoci e chiedendomi infine di poter mangiare l’aglio arrosto che avevo lasciato nel piatto. Esistono e sono fra noi.

CALLIPYGIAN: Having beautiful shaped buttocks (che ha un gran bel paio di chiappolotte) / KARDISHIARE: avere il sedere come Kim Kardishian. Es: Con molto allenamento è possibile kardishiare. Esiste anche l’aggettivo. Es: Guarda com’è kardishiata quella! Bon, mi fanno notare che la Kardishian non ha un sedere bello tornito, ma un “PANARO”. Vabbè, se preferite BELENARE, non discuto.

SHIVVINESS: the unconfortable feeling of wearing new underwear (la fastidiosa sensazione di indossare dell’intimo nuovo) / PRURANDA: prurito nella mutanda. Ci sono anche le varianti PRULIP e PRUTANGA. Succede anche con la maglia di lana, certo, ma se accade con le mutande, direi che è peggio.

ABLIGURITION: spending lavish amount of money on food. (spendere una quantità esorbitante di denaro in cibo) / SOPRAVVIVENZA. Questo è un concetto inglese che ci è TOTALMENTE estraneo.

GRUFELING: to lie wrapped up, and in a confortable manner (giacere avvoltolati come un cotechino e in modo confortevole) / INCOPERTINARSI o INTRAPUNTARSI o, il più comune IMPIUMINARSI. Ossia involtinarsi in qualcosa. Ossia trasformarsi nel ripieno umano di un involtino di stoffa. Meno noto e più raro anche il termine INCANNELLARSI, ossia trasformarsi in un cannellone. INCANNELLARSI alla siciliana consiste nell’avvolgersi in una trapunta (fingendo di essere un ripieno di ricotta), ma vale solo se uno dentro ci mangia i pistacchi, le arance candite o le gocce di cioccolato.

Il coinqui(lino)

Essendo passato un po’ di tempo e non avendo ricevuto alcuna rappresaglia, do per assodato che né lo Stanziale, né il mio ex-coinquilino leggano questo blog e scrivo quindi la seconda parte con le caretteristiche del secondo, dopo aver già parlato del primo qui. Il mio coinquilino era quello che:

  • andava in giro solo in bicicletta e non predeva “i mezzi” perchè “è da BARBONI” e poi “costa un BOTTO”. 35 euro di abbonamento per un mese. Il prezzo di un giro di aperitivi con due amici, in pratica. E la barbona sono io.
  • quando ho chiesto le chiavi, mi ha minacciato: “Chiudi SEMPRE, ché se entrano i ladri, poi ti faccio pagare i danni. Ho un computer da 2000 euro!!“. Il mio costa 1500. Fammi piangere.
  • si lamentava che non buttavo la spazzatura (secco) e le chiavi della cantina le aveva SOLO lui. Manco fossero state le chiavi del caveau di una banca svizzera. Aveva un evidente problema con le chiavi. Oppure ci teneva la serra di rosmarino (si veda punto successivo). Alla fine, esasperata, le chiedevo al portinaio, che mi guardava con compassione.
  • si sfasciava di rosmarino e l’ho già detto. Mi fece tenerezza la madre che un giorno mi disse: “Poverino! Lo vedo sempre così stressato!” Signora, quello ride SEMPRE ed è MOLTO rilassato, si fidi.
  • un giorno mi disse, testuale: ‘Però! Ne bevi di vino!‘ riferendosi alle QUATTRO bottiglie di vino che stavo buttando e avevo bevuto nei SEI mesi che ero stata là. Ora, giovane, fammi capire: tu ti bevi una cassa di birra in tre una sera sì e una sera anche; torni venerdì e sabato devastato oppure fai una festa a casa, con il medesimo risultato, e mi dai dell’alcolizzata?? Ma metti giù quel rosmarino!

Infine, uno dei nostri ultimi dialoghi:

Io: “Senti, ma come facciamo per il rinnovo del mio contratto, che scade tra poco [di lì a due settimane]?

Lui: “Ah, sì, scusa, mi son dimenticato: ho trovato un altro e devi andar via.

A dicembre. A Milano.

Buon Natale anche a te!

Waterworld

L’altro giorno vado a casa di parenti e vedo questo presepe (Foto 1). Come si noterà si tratta di un presepe interamente realizzato sull’acqua. La parte blu, per me, è acqua. Ora mi direte che l’acqua si fa con l’alluminio. A casa mia no, con l’alluminio ci avvolgevi il pollo [tanto poi ci potevi far di tutto:

Io non ho mai provato perchè mia madre aveva un set di ciabatte volanti che la RAF inglese poteva solo invidiarla] e mica lo sprecavi, dai! Quindi abbiamo questo acquitrino mistico in cui galleggiano la capanna, il muschio e alcuni personaggi. Il presepe di Comacchio, in pratica. Mi è venuto mal di mare solo a guardarlo. Ora – mi sbaglierò – ma mi pareva che vicino Betlemme ci fosse il deserto e adesso invece scopro che era famosa fin dall’antichità per i suoi giochi d’acqua? Altro che i giardini pensili di Babilonia e quelli di Versailles! Tutti a Betlemme all’Acquapark!! Son rivelazioni.

Siccome non c’era abbastanza acqua in questo presepe, ci hanno aggiunto: due sorgenti; una signora che gira con la brocca; un’altra che lava i panni (Foto 2); un gregge di pecore anfibie, che camminano sulle acque e sono uno CHIARO spoiler degli episodi successivi; un ombrellaio, perchè là capita spesso che piova (Foto 3) e, infine, il colpo di genio: il laghetto immerso nella palude. Praticamente acqua al cubo. Un cubo d’acqua. Non solo: esso viene creato con una cosa che non vedevo dall’85: uno specchietto Naj-Oleari (Foto 4), camuffato sommariamente da altro muschio. Dietro di esso, vi faccio notare l’altra sorgente. Metti che il clima non fosse abbastanza umido. Gesù Bambino non c’è, ma credo fosse andato a farsi una nuotata.

Dopo aver provato personalmente il parto, c’è una cosa che mi chiedo: ma com’è che la Vergine Maria ha APPENA partorito da sola [senza manco una levatrice…  Il bastone a San giuseppe serviva per difendersi, date retta a me…], ed ha un viso riposato, i capelli e i vestiti in ordine e un vitino da vespa?? Questo, secondo me, è una specie di miracolo. Il mio miracolo personale consiste invece nel trovare un capo portabile dopo le feste. Che non sia premaman. Quello è barare.