Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha visto un pilastro decorativo concettuale. Molti lo avranno anche a casa. Spesso non per colpa loro. Lo avranno ereditato oppure è un ricordo della zia Adelina. Cosa importa se mi ha preso un grifone che addenta una pecora? Ai grifoni piacciono pecore, arieti, montoni e cervi. Non è che potevamo fargli mangiare la pasta e fagioli o le sfogliatelle, eh?! Cosa importa se frotte di animalisti mi tirano cipolle marce da quando sono venuta ad abitare qui? Cosa importa se mio figlio ha paura che il grifone si animi e gli addenti un polpaccio? Cosa importa se me lo sogni pure io di notte? Cosa importa tutto questo, se posso tenere il regalo fattomi dalla zia Adelina? Zia Adelina? Un paio di calzini per Natale, grazie!
Tutti noi abbiamo visto almeno un pilastro decorativo con sopra una statuina concettuale. Di seguito qualche esempio, che ho visto di recente:
Due pilastri enormi decorati con due minuscoli scoiattoli colorati che mangiano una noce ciascuno, simbolo di fertilità e abbondanza. Meglio del grifone, senza dubbio. Di seguito il particolare del pilone destro. Non so, saro’ io arida, ma Cip & Ciop all’entrata di una casa fanno impressione. Assomigliano troppo a delle pantegane. E non ho un buon rapporto con i roditori, si sa: Topi e zollette. Lo so, tiro fuori spesso quell’aneddoto, ma mi ha traumatizzato, come la gabbia con le pantegane e il ratto che ha cercato di addentarmi da piccola. Insomma, son traumi. E poi ognuno ha le sue fobie. La mia si chiama musofobia. Giuro. Si chiama cosi’. Non è una forma grave, tipo quelle che saltano sulla sedia, urlano, prendono una scopa, si strappano i capelli e telefonano al 118. Io mi contengo: esco dalla stanza, mi guardo una puntata di MacGyver, mi costruisco un lanciafiamme seguendo le sue istruzioni, do’ fuoco alla stanza e solo DOPO chiamo il 118. Non vorrei passare per pazza o isterica.
Nel secondo caso emerge il lato infantile del padrone di casa, influenzato dalla vicina presenza austriaca, che cerca di far rivivere una favola senza tempo. Biancaneve pensosa e seduta, contempla l’infinito mentre due fedeli compagni (Brontolo e Cucciolo) la proteggono dai pericoli. Ora, vabbé Biancaneve e i Sette Nani, che è il classico ornamento di un giardino su due, ma tra sette nani, dico sette, vai a scegliere i più sfi*ati di tutti? Brontolo brontola e basta. Quale aiuto puo’ dare in caso di pericolo? Stordisce il malitenzionato lamentandosi? Cucciolo è anche peggio. Ma si puo’ prendere come guardiano l’unico muto del gruppo, che inciampa ogni tre per due?? Peggio di Cucciolo c’era solo Pisolo. Anche se forse avrebbe potuto far addormentare chiunque a suon di sbadigli. Ma prendi Dotto, no!? Oppure Eolo, che almeno gli fa venire una bella bronchite!! Poi c’è da considerare il problema del Fronte di Liberazione dei Nani da Giardino. Pensate che scherzi? Hanno anche una pagina Facebook in italiano. Poi consiglio di guardare il link: Liberate i nani in cui si spiega come riconoscere un nano vero da un nano finto. Mi sento rassicurata. Non vorrei che qualcuno per sbaglio mi rapisse per liberarmi nel bosco. Non voglio essere liberata. E quella cretina di Biancaneve, che accetta mele dalle sconosciute, fa la gatta morta con i nani per ottenere ospitalità e si fa baciare dal primo Principe Azzurro che passa, io non la conosco. Pero’ vorrei sapere che creme usa perchè dopo giorni in una teca di vetro invece di decomporsi è rimasta uguale.
Sappiate che d’ora in poi andro’ a caccia di piloni decorativi e che poi ci faro’ un book fotografico dal titolo: Antropologia della decorazione pilastrica: il male è tra noi. Scherzi a parte ognuno decora i pilonatri come vuole. I piloni sono miei e me li decoro io! I miei, siccome è Natale, hanno il muschio. Domani ci metto le statuine e faccio il presepe. Almeno i bambini non si spaventeranno. Difficile pensare che una mucca ti addenti un polpaccio o che l’asino ti pianti gli artigli nella schiena. Sui re Magi non garantico.