Effettivamente speciali

In una bella giornata grigio autunnale padano (non è un colore? lo diventerà. Fidatevi!) mi metto al computer per comprare un biglietto di A/R per la tratta TREVISO-MILANO. Di solito il tragitto prevede: TREVISO-VENEZIA MESTRE con Regionale e VENEZIA MESTRE-MILANO con Freccia. Ovviamente provo prima a fare quella e il risultato è il seguente:

Viaggio 1 – Andata
Da: Treviso Centrale (07:54)
A: Milano Centrale (10:55)
Data: 06.06.2015
Regionale Veloce 2855 1 Adulto Ordinaria – 2ª Classe
FRECCIABIANCA 9710 1 Adulto Base – 2ª Classe 40,80 €
Viaggio 1 – Ritorno
Da: Milano Centrale (17:35)
A: Treviso Centrale (20:34)
Data: 06.06.2015
FRECCIABIANCA 9739 1 Adulto Economy – 2ª Classe
Regionale Veloce 2466 1 Adulto Ordinaria – 2ª Classe 22,30 €

Prezzo finale (IVA inclusa) : 63,10 €

Poi invece, per vedere se ci fossero delle offerte sulle Frecce, provo a fare solo VENEZIA MESTRE-MILANO, con offerta SPECIALE A/R (?!) e il costo, per fare una tratta più breve, è di 69 euro, cioè 34,50 a tratta:

Viaggio 1 – Andata
Da: Venezia Mestre (08:32)
A: Milano Centrale (10:55)
Data: 06.06.2015
FRECCIABIANCA 9710 1 Adulto A/r In Giornata – 2ª Classe 34,50 €
Viaggio 1 – Ritorno
Da: Milano Centrale (17:35)
A: Venezia Mestre (19:58)
Data: 06.06.2015
FRECCIABIANCA 9739 1 Adulto A/r In Giornata – 2ª Classe 34,50 €

Prezzo finale (IVA inclusa) : 69 €

Ora, è una mia impressione o questi ci prendono per idioti? Son gli stessi identici treni, solo che nel primo caso mi facevo anche i 20 km del regionale a 2.50 euro, mentre adesso li dovrei anche sommare, arrivando alla cifra di 74 euro. Faccio notare che si tratta di un’offerta per l’andata e ritorno in giornata. Un’offerta. Qualcuno me la spieghi… Oppure spieghi a quelli di Trenitalia cosa significa offerta, sconto e prezzo speciale perchè credo che abbiano confuso con sovrapprezzo, prezzo creativo e noi ci proviamo visto mai. Certo, mi direte che ho capito male io perchè non hanno specificato per chi fosse l’offerta. Mica è un’offerta per te, viaggiatore. Si tratta di un’offerta per loro. Tipo quando uno si è esibito e passa con il cappello. Ecco, nel caso, mi piacerebbe almeno che uno strimpellasse qualcosa, che mangiasse fuoco, che lanciasse due clavette o che facesse almeno roteare delle palle che non fossero le mie.

Aspetta, aspetta…

Ieri vado dal mio medico curante. Delle mie malattie parlero’ un’altra volta, ché la gente poi pensa che abbia novant’anni. Secondo un test che ho fatto ne avrei 42. Dico ad alta voce: “Quarantadue?? Ma che?? Scherziamo??” e sento una vocina di fianco che commenta: “Beh, dai, ormai manca poco… (pausa) Ehm…dieci anni, giusto?“. Vabbé, ma se prendi la mania di salvarti in corner tutte le volte, che ci scrivo sull’RdC? Vienimi un po’ incontro, no?
Sala d’attesa. Strapiena. O regalavano i farmaci o distribuivano buoni per il 3×1 e il pacco convenienza. Non mi spiego. Mi siedo e mi capita di sentire una lezione di teologia paesana. Ma sul serio? Han tutti una media di 85 anni, come mai non parlano del povero Piero e della povera Maria, di Tizio che è in ospedale, di Caia che è ancora zittella, del marito di Sempronia che è scappato in Siria per stare un po’ tranquillo e sfuggire alla suocera e alla moglie che facevan sembrar due angeli le Arpie? No, sul serio, ma che generazione di anziani ci ritroviamo?? Mi ritrovo in sala d’aspetto con uno storico amatoriale che trae le sue informazioni da Voyager e da cartoni animati tipo Calendar Man o la Stella della Senna (che collocava la rivoluzione francese il 4 luglio… Per dire, eh?). Qua per disinfestarlo ci volevano tutti e due gli Angela e il CICAP al completo. E secondo me, avrebbero chiamato in aiuto Paco Lanciano. Si spertica in discorsi sulle principali religioni e e se ne esce con delle frasi degne di nota, oltre ad un assortimento di luoghi comuni, tipo: “La religione è l’oppio dei poveri!” oppure “Alla Chiesa andava bene quando eravamo tutti ignoranti” oppure “Paese che vai usanza che trovi” oppure “Le donne non dovrebbero andarci con quelli perchè ‘donne e buoi dei paesi tuoi’.” Non so se Lei conosca solo vacche, ma è da un po’ che c’è un certo miscuglio di genti. Direi da un bel po’. Direi da sempre. Soprattutto nel profondo Nord-Est. Con buona pace di quelli che pensano di discendere dai Celti. Quelli che mandavano avanti le donne per spaventare il nemico, che avevano paura che il Cielo gli cadesse sopra la testa, che inchiodavano le teste dei nemici agli stipiti delle porte perchè portava bene, che facevano una sorta di pan e vin con i prigionieri, che avevano una smodata passione per il vino (e questo direi che ci è rimasto) e che si son fatti battere da uno abbandonato da tutti, che aveva un esercito di quattro gatti spelacchiati, che stava assediando una città e che avevano assediato in migliaia. Certo, era Giulio Cesare. Un po’ come cercare di vincere contro Iron Man… Comunque, tra le sue perle:

  • Ogni religione ha le sue usanze, è come il dialetto.
  • Se prendiamo un israeliano dalla Russia… DECIDITI! O è Russo o è Israeliano.
  • Po’, savé quei caveoni coi rizi [Poi, avete presente quei capelloni con i riccioli?] Credo intendesse gli ebrei ortodossi, ma non ho certezze.
  • Nel Corano non c’è scritto di maltrattar le donne. Dicono che la donna è l’angelo del focolare! Ma…testuale??
  • La storia inizia con Cristoforo Colombo… [AAAAAARRRRGHHHH!!!!] …che era figlio illegittimo e il cugino era meglio… Son cose fondamentali per la storia, dai! Che ti frega che abbia scoperto l’America? Tanto prima o poi qualcuno ci andava a sbattere. La cosa importante era il cugino! Quello che vendeva il miglior basilico da pesto di tutta Genova.
  • E poi i BORCHIA? Quelli di Roma, i BORCIA, uno che è diventato Papa, ma aveva i figli e governava Roma per un’altra storia che ci stava sotto. Miseria! Ma guardati la serie TV!

La vena complottara esce poi con domande esistenziali, come:

  • Dov’è andato Gesù dai 12 ai 33 anni? A fare i fanghi sul Mar Morto, lo sanno tutti.
  • Perché hanno ucciso Papa Luciani? Io ho sospettato sempre della suora. Quella con la tisana non me l’ha mai raccontata giusta.

Ora, di tutti i discorsi allucinanti e di tutte le banalità, mi ha colpito soprattutto un misterioso libro: la Bibbia PAVOLINA. Ora, secondo quanto affermato questa Bibbia, con scritte delle ‘storie diverse da quelle che sappiamo tutti‘ sarebbe stata ritirata ai tempi del nonno di quest’uomo, che l’ha saputo dalla madre. Dopo ricostruzione personale, ho collocato il fatto tra la fine dell’800 e l’inizio degli anni ’30. Pavolina mi ricorda Alessandro Pavolini, Ministro della Cultura Popolare durante il Fascismo. Che ci sia un nesso? Forse Pavolini ha censurato la Bibbia? Mi sembran misure drastiche anche per lui… Che sarà mai questa bibbia Pavolina? Qualcuno lo sa? Non ci dormo da ieri. Potrebbe essere il manuale di utilizzo del famoso FAIAL? Certo, potrebbe essere la Bibbia in Edizione Paoline. Anche questa possibilità, dopo i Borchiati Borgia, non è da scartare…

Il tormento(ne)

Arriva un momento nella vita di un blogger (si’, si’, sono una blogger. Una massaia blogger che conta le piastrelle di casa perchè si annoia. Che? Non si puo’?), in cui ti chiedono di scrivere un articolo su Tizio e Caio oppure su un argomento appassionante tipo: è eticamente corretto giocare a bowling con i teschi e i femori? oppure Kottabos: si puo’ fare con delle kylix vere e se si’, quali sono i rischi per la salute umana?. Bene. Cari amici e care amiche, quel momento è arrivato anche per me. EVVIVA! Finalmente ho qualcosa da fare. E da scrivere perchè se stai sempre in casa o al massimo dai da bere alle piante in terrazzo (che è comunque un’uscita di casa. Si’, si’, conta! Andare a prendere il pane invece è una gita fuori porta), alla fine non è che uno abbia poi tutti questi argomenti da trattare. E qui ti viene in aiuto l’allegra compagni degli archeologi di Ca’ Foscari. Quei simpatici burloni. Perchè? Han fatto un altro video. E ne faranno un altro quest’estate. Praticamente son diventati il tormentone dell’estate. Son traguardi. Di seguito il video:

Beh, che dire di questo video? A parte la musica che ti mette allegria, ovvio. Questi lavorano e si divertono. E han ragione. Eccheccavolo! Faccio notare un paio di cose:

  • il momento discoteca con una che balla su un cubo travestito da macigno e uno che fa la lap dance con la stadia, che, essendo fondamentalmente un metro, di solito causa un certo imbarazzo in uomini poco sicuri di sé;
  • il percorso vita e dimostrazioni ginniche che manco Hilary quella volta del nastro rotto, giusto per dimostrare che son belli atletici;
  • la scena in lavanderia che è un tributo alla casalinga di Voghera;
  • la festa paesana in cui vengono testate alcune tecniche di comuffamento con la gente comune. Li avreste presi per archeologi? Vedete che funziona?
  • il tentativo di irretire dei vecchietti del luogo perchè sarebbe l’unico modo di avere la pensione;
  • la balla di fieno. E qui ci sta una delle mie battute preferite: Mai fidarsi del fieno…tutte balle! Che fa ridere solo me. Quale significato intrinseco / recondito avrà? Forse serve a ricordare il legame ancestrale con la terra? L’atavica lotta dell’uomo contro la Natura (matrigna e maligna, se votate per Leopardi, che poi era quello che restava affascinato dai pastori erranti dell’Asia, che cantavano e parlavano con la Luna. Ora, ve lo devo ricordare io che ci son le piantagioni di papavero da oppio a due passi o è una cosa nota?)? Deve forse servire da monito e ricordarci che la balla è come la vita, che rotola via veloce? Ebbene no, care amiche e cari amici, serve a ricordare agli archeologi che son trattati come i servi della gleba. E non mi stupirei di vederne alcuni venduti con un cratere e costretti poi a presenziare, suonando doppi flauti, cembali e cetre, a cene eleganti travestite da simposii. Comunque sfatiamo un mito: non tutto il vino romano era buono e forse alcuni Romani vomitavano per quello. Non dico di coltivare il monovitigno e di buttarsi sul biodinamico, ma mischiavano qualunque cosa e poi, una volta fermentato, per dargli gusto (?!), aggiungevano cose a caso prese dalla dispensa. E se considerate che lo facevano gli schiavi (che eran trattati meglio degli archeologi comunque), un certo risentimento c’era e le aggiunte diventavano artistiche, secondo me.
  • il tepee finale, con danza della pioggia. O del lavoro? Beh, peggio di cosi’ potrebbe solo piovere. Tanto vale portarsi avanti.

Proposta per il prossimo video: ‘Single ladies‘ di Beyoncé, che non centra una mina con le attività di scavo, ma mi piacerebbe vederli tutti in costume e tacchi alti a far le coreografie con pala, piccone, secchio e traul… Ma son cattiva. Si sa.

RdC / 48

Ieri sera esco, passo la serata fuori a camminare per la ridente e piena di gente cittadina di Treviso. Rido, parlo, scherzo e mi rilasso. Tutto bene fino a quando mi sento dire, sulla strada del ritorno:

Ma…sei uscita con gli occhiali, stasera!

Aspetta, aspetta, aspetta. Fammi capire. Parliamo da due ore buone e ADESSO ti rendi conto che ho gli occhiali?? Non è che sia una cosa tipo gli orecchini che son nascosti dai capelli o i calzini che sono sotto scarpe e pantaloni! Sono proprio in mezzo alla mia faccia. Proprio in mezzo! E hanno pure la montatura rossa! Impossibile non vederli anche volendo! Sono in mezzo alla mia faccia. In mezzo! Insisto. Resto allibita. Soprattutto perché pochi giorni prima, sempre lo stesso personaggio mi aveva detto: “No, ma mettiti le creme, altrimenti ti si screpola tutta la pelle. Ormai non puoi più fare senza!” GRAZIE! Mi stai sottilmente dando della vecchia pergamena rinsecchita? Chiedo per esserne certa. Che vi devo dire? Sono un’inguaribile romantica: spero sempre di aver capito male.

Ho deciso che la prossima volta mi vestiro’ come l’orso Yoghi. Voglio vedere quando se ne accorgerà. Probabilmente mai. Al massimo mi chiederà se ho cambiato taglio di capelli. Non hai notato che indosso solo un colletto bianco (niente camicia, poi sudo), una cravatta verde (che manco Salvini) e un cappellino anni ’50? No? Vabbé, a questo punto ci rinuncio.

In fondo io e Yoghi abbiamo dei punti in comune:

  • pelosità: ce l’ho
  • abbigliamento sciatto: ce l’ho
  • tendenza a dormire sempre e comunque: ce l’ho
  • tendenza a rubare dolci e merendine: non ce l’ho, ma a volte mangio dolci di nascosto. Si’, lo so, non va bene. Ma qualcuno di voi ha mai sentito parlare dei Golosi Anonimi? Ecco, appunto. Dove vado? Mica posso andare in un posto a caso, eh? Poi faccio notare che l’acronimo sarebbe GA, probabile onomatopea per “Gaaaaaahhh…“, ossia quel suono gutturale che produci quando vedi un dolce dalla vetrina di una pasticceria e ti cola la bava e ti tocca entrare per forza perché (lo sanno anche i bambini) l’unico rimedio per la bava umana sui vestiti è lo zucchero a velo del krapfen. Chiedete a chiunque.
  • forma a boiler: ancora non ce l’ho, ma datemi tempo.
  • amico cretino vestito da pirla: ce l’ho. Non mette il papillon, ma i maglioni con i rombi. Praticamente la stessa cosa.
  • vive nella foresta: nell’Oasi ecologica del Sile ci son galline, conigli, oche, cigni e nutrie. Dietro casa mia ci son le anatre (che di notte si fanno i discorsi) e un monte di colombi, ragnoni pelosi e zanzare. Non sarà la foresta, ma potrebbe andare, no?
  • il Ranger che lo tormenta: ho il Fattore M, che più che un Ranger è proprio tutta la Forestale al gran completo.

Sapete, per tornare al discorso iniziale, qual è la cosa peggiore in tutta la storia di ieri sera? Che a dirmi queste cose è stato la Costante I [se non sapete chi sia, cercate sulla pagina: Chi sono?]. Ebbene si’, proprio lui. Quello che mi dovrebbe guardare di più e, soprattutto, quello a cui dovrebbe piacere quello che guarda. Andiamo benissimo…

Svezia

La prima volta che sono stata in Svezia ho pensato: “Diamine! Sono finita in un film di David Lynch. Adesso da dietro le betulle spunterà uno con la faccia da pazzo di nome Bob (il Vichingo. Le storie bisogna contestualizzarle.) e dietro ad un sasso, possibilmente con lago/corso d’acqua/pozzanghera adiacente, ci trovero’ una donna incellofanata. Di nome Laura (la Valchiria).” Questa volta invece è andata meglio. Forse perchè c’era il sole e non c’era la sabbia che turbinava nel vento. Dopo la stagione della neve, c’è infatti la stagione della sabbia (se non piove) o del fango (se piove). Non saprei cosa scegliere. Preferisco la stagione del migro-a-sud-per-evitare-questo-clima-da-disastro-nucleare. In molti mi dicono che non è tanto male rispetto ad altri posti. Tipo? Ahwaz (50° d’estate) o Vostok (-12° quando fa caldo)? Momento. Ma stiamo parlando di posti dove cresce e prospera la vita? Altrimenti non ci capiamo. Comunque, scherzi a parte, la Svezia è un paese particolare, con usanze particolari, che restano, ai miei occhi, curiose. Segue elenco puntato:

  1. Quando inizia la Primavera tutti si vestono da Primavera, anche se ci son due gradi al sole e sembra l’Inverno siberiano. Vedi quindi gente che passeggia tranquillamente con top e minishorts, lasciando la pancia scoperta, o in bermuda, mentre tu sembri una di quelle che deve prendere un volo con la Ryanair, ha solo il bagaglio a mano e si è messa su otto maglioni, due giacche, sei paia di calzini (di cui due fungono da guanti sopra altri guanti), due berretti, un cappello, il poncho e che tiene l’ombrello appeso al collo cercando di convincere la hostess che sia una collana etnica.
  2. Cammini per strada e vedi i cervi. WP_20150426_010Ora, i cervi non devono girar per strada perchè è pericoloso. Sulla pista ciclabile, poi! Rischiano la vita. Era meglio attraversare in autostrada, davvero. No, sul serio, li prendono sotto! Ma nessuno ha visto Bambi, là da loro? Guardate che è un attimo restare orfano se sei un cerbiatto. O un leone. Ma in Svezia ho visto solo cervi, credo che i leoni siano salvi. Per ora.
  3. Non basta vedere a ogni pié sospinto tronchi e rami e foglie e foreste e ancora alberi e ancora fusti, arbusti, erbe e boscaglia varia. Hanno ben pensato di creare anche degli oggetti di design in tema (vedi foto). WP_20150424_004Vi faccio notare il finto tronco come cuscino, da abbinare alla finta pelle di lupo siberiano sullo sfondo. Un po’ come se noi ci mettessimo in salotto un’enorme lattina di sugo come tavolino, intrecciassimo gli spaghetti per farci un tappeto e ci sedessimo su una poltrona-colapasta…
  4. E a proposito di design e di originalità constatavo (dopo che qualcuno me l’ha fatto notare più di una volta), che han tutti lo stesso decoro alla finestra. Uguale. Preciso. INCREDIBILE. Certo, anche in Italia se uno ha una schifezza in giardino il vicino la vuole. Si sa, l’erba del vicino è sempre la più verde, ma sui nani da giardino & co. nessuno ha ancora detto l’ultima parola. Guardatevi intorno. Non c’è limite al peggio. Comunque in Svezia quando pensi di aver trovato qualcuno di originale, scopri che tutto il palazzo ha lo stesso decoro. Un po’ come le tende da sole o i balconi da noi, insomma. Il lato positivo è che non decorano il giardino. Il che ci salva da: fioriere a forma di cigno, fontane con putti su una bacinella scarsa d’acqua, statue che manco al Louvre in un giardino di un metro per due, nani e derivati, mulini a vento, castelli sulla collina (finta) d’erba con tanto di fossato, bambini (finti e inquietanti) su una panchina, pastore e pastorella con vestiti tipici, gondola con remo in montagna, grondaie incatenate a terra (metti che scappino…), ragni/coleotteri/farfalle a grandezza umana attaccati ai muri, ecc.* In fin dei conti, secondo me, ci guadagnamo.
  5. [ATTENZIONE! Punto estremamente sarcastico nei confronti delle bionde, se lo siete e siete particolarmente permalose, saltatelo pure. Se lo siete, lo leggete e non riuscite a capirlo, allora ho ragione io…] Le donne in Svezia fanno tutto, esattamente come gli uomini. Non ci sono differenze e le vedi far qualsiasi lavoro. E fin qua, vabbé. Poi vedi questo (vedi foto): WP_20150424_001una donna bionda che spala letame e, non so perchè, ma ti viene voglia di farle una foto perchè una bionda e fi*a che fa un lavoro manuale e che per giunta spala mer*a, ti sembra una di quelle creature mitologiche di cui hai letto nei libri. Quando invece la vedi ti dici che forse esistono anche le fate e gli unicorni. Un mio amico, sul tema, ha commentato: “Guarda che le bionde son considerate stupide solo da noi, al nord probabilmente hanno lo stereotipo inverso: le more son cretine e le bionde sono intelligenti.” Questione di prospettiva, insomma. D’altra parte mi chiedevo: ma com’è che le rosse, in un modo o nell’altro, se la sfalcano sempre?
  6. WP_20150424_003Finisco con qualche problema linguisto, tipicamente italiano, con tutte le parole straniere. Vedo che il problema, anche cambiando latitudine, permane. Se non altro ci sono certezze nella vita…

* Qualora qualcuno di voi se lo chiedesse, tutte le cose che ho elencato le ho viste con i miei occhi. Un giorno ci faro’ un post. Datemi tempo di raccoglier materiale…