Cenerentola

Il quattro maggio prendo un treno al mattino da Venezia verso Milano e mentre stiamo per arrivare in stazione, passa il curioso annuncio:

Nella carrozza numero 5 è stata ritrovata una scarpa da donna. La proprietaria è pregata di recarsi dal capotreno nella vettura 3.”

Com’è possibile non accorgersi di aver perso una scarpa? Non è che ti sei persa le mollette che hai in testa o il maglione annodato in vita!! Quelle son cose che usi per camminare. Avrai notato la differenza!! Secondo me, è stato un tentativo estremo di trovare il Principe Azzurro. Guarda, tesoro, il massimo che tu possa trovare in questo modo sono, nell’ordine:

  1. un capotreno che ti perc*la;
  2. un feticista che si è precipitato dalla carozza 11, ma per vedere la scarpa, non te.
  3. una bella micosi.

Capisco comunque che tu ti sia fatta ingannare dal nome “carrozza” e abbia scambiato il treno per una zucca. Anzi, Trenitalia è avanti perchè a un certo punto del viaggio, il treno si trasforma e diventa una lumaca. D’altra parte, se fossimo stati tutti invitati ad un ballo, saremmo arrivati ben oltre la mezzanotte. Insomma, io, fossi in te, punterei sugli stagni e sui ranocchi. Non è igienico baciare i rospi? Tesoro, hai camminato SCALZA per una carrozza, vedi tu… Momento. Adesso che ci penso: ma con chi sto parlando? Quella è morta di sicuro.

2 pensieri su “Cenerentola

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