Stand up paddle (SUP)

Sono in un’altra stanza e senso la seguente conversazione.

Teniotto: “Non camminare sull’acqua!”

Miciozilla: “E qui?”

Teniotto: “Sì, qua puoi camminare.” silenzio “No là! Sull’acqua ci cammino io! Hai capito? SOLO IO!!”

Mi affaccio e vedo che stanno giocando a floor is lava, nella versione floor is water. Dev’essere quella meno cruenta. Se cadi non ti incenerisci, ma ti bagni e basta. Ha senso.

Ci sarebbe la questione che entrambi vogliono camminare sulle acque (e uno millanta pure di esserne capace), ma vabbè.

Diciamo che, se uno dei due fosse l’Anticristo, non mi stupirei. A ben guardare, anche se si fondessero insieme tipo Goku e Vegeta (vedi video), per formare un mostro a due teste che devasterà il Mondo, lo troverei normale.

Le macchine del futuro

Sono in auto con Teniotto e Miciozilla. Ad un certo punto, dal nulla come sempre, mentre Miciozilla elenca le strutture presenti lungo la strada (cartello pericolo, supermercato, muretto rotto, studio pediatra, ecc.), Teniotto esclama:

“Mamma! Ho avuto un’idea nella mia testa!”

Io, sollevando gli occhi al cielo: “Cosa ha pensato la tua testuccia bella?”

Teniotto: “Ci dovrebbe essere una macchina a parole. Che funziona con le parole.”

Io: “Tipo Alexa? Guarda che c’è già. Parli di domotica? Arrivi tardi. Emiglio? I robot? Roba da boomer.”

Teniotto: “NO! Una macchina, per correre, che funziona a parole!”

Io: “Tipo comandi vocali? Non funzionerebbe mai.”

Teniotto, deluso: “Perchè? Funzionerebbe invece! Una macchina elettrica che si sposta con le parole!”

Io, accondiscendente: “Ok, amore. Quando sarai grande la progetterai, allora.”

Bambino contento.

Mi immagino il dialogo:

Ora, è chiaro che il piccolo non si rende conto di abitare nel Nord-ESt, dove la densita dell’aria è dovuta più alle imprecazioni che allo smog. L’intelligenza artificiale/ assistente vocale dell’auto continuerebbe a chiedere: “Non ho capito. Può ripetere?” a ogni parolaccia/bestemmie (che poi non sono proprio bestemmie, come diceva Marco Paolini, ma elementi fondanti della frase).

Comunque mi immagino il dialogo in auto.

Conducente: “Zio *****!!” // AI: “Vado verso la chiesa? Chiamare Zio Carlo?”

Oppure: Ti ta morti cani! // Calcolo della strada più breve per il cimitero degli animali.

Oppure: To mare porsea (maiala) / vacca // Cerchi una macelleria?

Oppure: Ma va in mona, goldon! // La località non è raggiungibile: l’isla de Mona è oltreoceano. Oppure vuoi andare alla casa di Goldoni?

Oppure: Cori, can de mao!! // Sto cercando: canzoni popolari della Repubblica Popolare Cinese.

Insomma, troppi elementi costitutivi della sintassi. D’altra parte è anche vero che le intelligenze artificiali imparano da noi, quindi che figura ci facciamo? Voglio dire: è una questione etica. Chi se la prende la responsabilità di circuire queste macchine innocenti? Poi va a finire che le troviamo in osteria a giocare a tre sette con un bianco in mano. Oh, scherziamo? Poi dove lo bevo io l’aperitivo? In garage?

RdC / 60

  1. Variabile Sigma: “Oggi ti vedo meglio del solito: ti si vedono meno le rughe, le occhiaie, la pelle secca… Dev’essere la penombra e la luce che ti colpisce di lato. Così ti si vede solo una parte del viso ed è meglio.”
  2. Ma la foto (del post) non potevi ritoccarla un pochino? Si vedono tutte le rughe!!
  3. Sai da pesce. Da garum. Anzi, da colatura di alici di Cetara. [Mamma ha fatto le sarde in saor, potevo dire di no?]
  4. Mamma, sei una cozza gigante! [il giorno dopo] Le cozze sono buone! La mamma è una cozza buonissima! [Ah.]
  5. Variabile Sigma: “Chi ha il c*lone più grande? Io o la mamma?”, Teniotto, sicuro: “La mamma! Poi è tutta MORBIDINA!!” Ma son domande da fare? A uno che ADORA i peluche, poi? Per lui essere morbidi è un plus, mica una cosa negativa.
  6. Mamma, tu sei più veloce di…una lumaca! [Son soddisfazioni!]
  7. La mamma è bella come una BALENA! [che di per sé non sarebbe stato un problema se non fosse che c’era il Fattore M che aveva le lacrime agli occhi.]
  8. Variabile Sigma: “Ma dove l’hai presa ‘sta maglia? Guarda che è due taglie più grande! Già non sei magra, così sembri peggio! Intendo: MOLTO peggio!!”.
  9. Teniotto: “Mamma, hai le gambe CORTE!” [Tu sì che hai occhio per i particolari.]
  10. Miciozilla: “Mamma sei ASSENTE!” [Non l’ho capita.]
  11. Variabile Sigma: “Posso stirarti i capelli? [diniego] POSSO stirarti i capelli? [secondo diniego] Senti, NON puoi uscire così. Fatti stirare i capelli, per piacere!” [Mi ha quasi rincorso con la piastra…]

12 piccoli gelati

La variabile Sigma è a casa del Fattore M. Vado là con i bambini e dopo un po’ devono fare merenda. Sapendo che pochi giorni prima c’erano dei mini gelati ricoperti (altrimenti noti come “gelati con lo stecco”) vado a cercarli nel cassetto del congelatore. Con mia grande sorpresa la confezione è stata vandalizzata [da come era messa ho sospettato un procione o un gabbiano] e restano 6 gelatini. Per fortuna uno di loro è ricoperto di cioccolato bianco, il preferito di Miciozilla. Tragedia scampata. A quel punto chiedo al Fattore M, ma non ne sa nulla. I sospetti cadono sulla Variabile Sigma, la quale tuttavia afferma di averne mangiati un generico paio. Forse intende a coppie, ma non indago oltre.

Il giorno dopo, ora della merenda, sempre da mia mamma. Apro il congelatore e i gelatini sono due invece di quattro. Tutti e due con il cioccolato fondente. Scatta la tragedia. Per arginarla trovo un cono alla panna per il piccolo; il grande, rassegnato, mangia quello che c’è. Teniotto e Miciozilla si siedono quindi sul divano a mangiare il gelato. Poco dopo scende la Variabile Sigma.

Variabile Sigma: “Ma…ma…Miciozilla! Stai mangiando il cono della zia!! Era mio, quello! Era l’ultimo!”

Miciozilla: “NO! TU hai mangiato TUTTI i gelati con lo stecco. Brutta zia! Zia è un lupo!”

[seguono diniego spudorato e incredulità della mia prole]

Alla sera stanno mangiando la minestra. Mia mamma sfoggia il tipico repertorio anni ’80.

Fattore M: “Mangia! Guarda che ci sono bambini meno fortunati di te, che non hanno niente da mangiare!”

Prima che possa dire qualcosa, passa la Variabile Sigma che intercetta la conversazione ed eclama: “Ce ne sono anche di più fortunati!”

Fattore M: “Sì, quelli che non hanno la zia che gli mangia TUTTI i gelati!!”

Game. Set. Match. / Gioco. Partita. Incontro.

La scala

DISCLAIMER [tocca farli, è una rottura, ma tocca farli ché è pieno di gente che non capisce l’ironia e una mazzafionda]: Attenzione! Post ironico e volutamente sessista. Sto esagerando, gioco sullo stereotipo e generalizzo. E visto che ci sono, a proposito di pregiudizi, vi lascio un video.

ATTENZIONE! Quest’uomo non parla a una velocità normale, ma a una velocità che mi ha fatto pensare di aver lasciato il x2 dei vocali WhatsApp. Invece no. Al confronto Bonolis è uno che parla come il bradipo di Zootropolis [vedi video]. Ad un cetto punto ho ipotizzato che parlasse con gli ultrasuoni, rivolgendosi ai cani.

ANEDDOTO [che dopo tutta ‘sta premessa non ho manco più voglia di scrivere e voi di leggere]:

Fino alla settimana scorsa ero ammalata. In realtà mi sono ammalata da dicembre più o meno, con bronchite che andava e veniva. Ho preso tre antibiotici nel giro di tre mesi. Mai presi in vita mia, tra l’altro. Circa due settimane fa ho rasentato la morte, svegliandomi alle 2.30 del mattino in un lago di sudore, con i brividi. Ecco, nella scala del dolore (donna), ero più o meno al livello 8. Si consideri che 3 sono i dolori mestruali, 5 è il dolore dopo aver tolto i denti del giudizio e finisce l’anastesia, 7 è il parto e 9 sono i calcoli renali. Nella scala del dolore (uomo): 1 è l’unghia spezzata, 5 è la febbre a 37.5, 6 è l’influenza classica e 7 un calcio sulle gonadi. Io sarei stata più o meno a livello 21. Quindi sto meglio, ma sono anche un po’ incazzata perchè nessuno di voi è venuto al mio funerale, manco due fiori o due condoglianze. Sono molto delusa.