Distributore

Teniotto, per strada: “Cos’è quello?”

Io [dopo aver letto millemila articoli sulle risposte da dare ai figli per non creare traumi o tabù, in caso di domande imbarazzanti]: “Un distributore di preservativi. I preservativi servono per non avere bambini.” [Chiara, semplice, concisa. Fiera di me.]

Teniotto: “CHE COSA?! Elimina i bambini?”

Io: “Ma no! Se non vuoi bambini, usi quelli e non ne hai. Non si formano neanche. Blocca tutto prima.”

Teniotto: “Ma così i bambini non nascono! NON VA BENE. I bambini devono nascere!”

[Adinolfi, esci da questo bambino!!]

Io: “Allora, Teniotto, non tutti vogliono avere bambini. Non a tutti piacciono. Sono gusti e sono scelte.”

Teniotto, dopo pausa meditativa: “A te servono quelli, allora.”

Io: “Sì, quelli oppure altre cose perchè di bambini ne ho già due e basta così.” pausa “Volevi un fratellino o una sorellina?”

Teniotto, come se volessi gettarlo nel fuoco: “NO, NO, NO, NO!!!”

[Qualche tempo dopo, passando davanti alla stessa farmacia]

Teniotto: “Tu e papà avete comprato quelli per non fare bambini? Ne servono TANTISSIMI!”

Commessa del Tigodà smette di spazzare il marciapiede, signora anziana con il trolley si blocca e mi guarda storto.

Guardo per terra e accelero il passo.

Teniotto: “Là ci sono. Hey, mamma? Mamma? Là ci sono. Hai capito? Maaaammmmaaaaa!!!”

Muto ti dovevo fare, MUTO.

Il saccente

L’altro giorno entro in Farmacia con Teniotto e Miciozilla e vedo un uomo seduto su una sedia. Era pallido, emaciato. Mi dico che forse ha fatto un prelievo e si è sentito male. Aspetto il mio turno e quello comincia a chiamare “Aiuto!”. Mi spavento, guardo la farmacista, quella fa il giro e chiama in soccorso le altre tre che erano in ambulatorio (è una farmacia molto grande). Cercano di farlo sedere, ma non sta più in piedi. Respira a fatica. Non è una bella scena e mi dico che forse sarebbe il caso di uscire. Quelli dietro di me non si muovono e quindi son bloccata. OK. Intanto il signore sta avendo una grave crisi di panico.

Teniotto: ” Il signore sta male?”

Io: “Sì, sta male.”

Teniotto: “Bisogna chiamare il 112. 1-1-2. Bisogna chiamare. Veloce, veloce! ” pausa “Siamo a Xxxx [nome della città].” pausa “Che via è, questa, mamma?”

Io: “Viale Xxxx, ma la dottoressa ha già chiamato, amore. Ha detto che adesso arrivano.”

Teniotto: “NO! La dottoressa ha chiamato il 118. 1-1-8. Non va bene. Bisogna chiamare il 112. 1-1-2.” pausa “Bisogna dire che siamo a XXX, in Viale XXX, nella Farmacia con la croce verde.”

Le farmaciste lo guardano. Una abbozza un mezzo sorriso. Io vorrei aver fatto un’isterectomia a suo tempo, ma ormai…

Signore, con un filo di voce: “Aiuto…non ce la faccio…X***x [famoso ansiolitico]…qualcosa…”

Farmacista: “No, mi han detto di non darle niente. Deve stare steso e tranquillo, poi arrivano loro. Ci pensano loro. Adesso arrivano.”

Teniotto, allegro: “L’ambulanza? Arriva l’ambulanza?” pausa “Ma se ha fatto il numero sbagliato arriva lo stesso l’ambulanza?” [lo ignoro, con una mano sulla fronte, guardando per terra] “Eh, mamma? Arriva lo stesso?” [annuisco] “Come fa ad arrivare se hanno chiamato…”

Io: “ARRIVA. Adesso ARRIVA. Stai buono. Dopo parliamo e mamma ti spiega tutto.”

Senta, dottoressa, il signore non può prendere lo X***x, ma io sarei MOLTO interessata.

Da bambini ce l’ha?