VDI

In una noiosa giornata di luglio di po’ di tempo fa decido di scrivere un post nel gruppo Io e il mio Vicino da incubo 2.0, collegato alla pagina Vicino da Incubo (VDI), che seguo. Il post è il seguente:

Abito in una palazzina di 6 unità e non ho grossi problemi con nessuno. Tutto scorre abbastanza bene, se non fosse per il VDI. Io e mio marito abbiamo due posti assegnati da quando ci siamo trasferiti. Fin qui tutto bene. Invece no. Circa un due anni fa arriva lui, il VDI. All’inizio tutto procedeva bene, poi, circa un anno fa, senza alcuna avvisaglia, decide che il mio posto è diventato suo. Non so perchè. Davvero. Non lo so. Non ho fatto e detto niente che potesse infastidirlo o contrariarlo. Anzi, ogni volta che aveva bisogno, l’ho sempre aiutato e mi sono dimostrata più che disponibile. Invece adesso, ogni volta che arrivo e che, sinceramente, ho solo voglia di buttarmi a letto e dormire, trovo la sopresa. Eccolo là. Ed è furbo perchè il posto di mio marito non lo tocca perchè ha paura. Il mio invece, chissene, giusto? Voi direte: ci hai parlato? Ovviamente. Ore e ore di discussioni, in cui gli dicevo di spostarsi, che quello era il mio posto, che non c’era differenza e che, a dirla tutta, il suo era anche migliore del mio. Niente. Come parlare con il muro. Ma cosa c’era che non andava? Cosa c’era di diverso? Risposta: “Non mi va! Non mi piace!” Come non mi piace? Ma che risposta è?? E poi ovviamente son partiti strepiti, urla ed è finito in un macello. Il colmo è stata quella di sopra che un giorno mi ha fermato sulle scale per dirmi che la devo piantare di fare tutto quel casino di notte. Le nove di sera, per inciso. Cioè adesso è pure colpa mia? Quello è abusivo, mi arrabbio e la colpa adesso è mia? No, davvero. Il Mondo al contrario. Vorrei vedere lei, vorrei vedere. Mio marito minimizza, dice di lasciarlo fare e finita là. Neanche la solidarietà o l’empatia. Alla fine, per la disperazione, ero tentata di metterci una fioriera, ma mi sembrava eccessivo. Anche perchè dovrei spostarla tutte le volte, magari si rovescia, esce terra, mi tocca pulire e magari quello mi guarda e sghignazza. Insomma, non ho ancora risolto. La cosa peggiore è che ci perdo il sonno. Davvero. Di notte non dormo o dormo male.

Quindi vi chiedo: come faccio a convincere mio figlio duenne a dormire nel suo lettino? Grazie. VDI: infante duenne (s)vaccato o vivace demoniaco infante.

Ecco, è venuto fuori il putiferio. La maggior parte della gente ha capito l’ironia (VI LOVVO, sappiatelo!!!), ma una fetta di pubblico ha risposto senza leggere fino alla fine (e vabbé, capita), senza capire e inalberandosi perchè non si capiva se volessi un consiglio per il posto macchina (?!) o per sfrattare il bambino dal letto. La cosa interessante è questa: la maggior parte ha capito; circa un dieci persone ha risposto in automatico e di queste dieci, quando gli è stato fatto notare un 7/8 hanno riso dell’errore e si son sentiti imbarazzati (senza bisogno perchè è capitato spesso anche a me di rispondere a bigolo di Bassano del Grappa), mentre 2/3 hanno continuato a insistere, dicendo che il post era poco comprensibile, che non era la pagina giusta per fare ironia (secondo chi me l’ha approvato sì…tiè!) e che comunque era off topic. OK, prendo atto.

Lo hanno ripubblicato di recente e, si noterà, stavolta il testo è stato editato. Ebbene sì, per evitare il casino delle altre volte (era già stato rimesso un altro paio di volte), il gestore della pagina (che ha tutta la mia stima perchè ci vuole una SANTA pazienza) ha dovuto renderlo più chiaro. Insisto sul concetto: ha dovuto snaturare il testo, che è VOLUTAMENTE ambiguo, per far capire a TUTTI che era un testo ironico. Ha messo pure una foto, così era proprio cristallino. Non ci credete? Ecco qua:

https://www.ioeilmiovicino.com/usurpatore/?fbclid=IwAR2lubGKtx-BPsrUjtnQiDwBaNSk1vyAJZZ9uK3DBF0xwN1GxzKX2B6rCP8

Beh, che dire? Come tutti i miei post, anche questo è stato scritto per far ridere. SOLO per far ridere. Nessun secondo fine. Non ci guadagno e non ci guadagnerò niente.

Che poi è la storia della mia vita.

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